Alex Kidd in Miracle World 2- Recensione – E si torna a pugnare il mondo

Molto a sorpresa vengo a sapere che uno psicotico appassionato di titoli anni 80 ha realizzato una rom di un nuovo capitolo di Alex Kidd in Miracle World, probabilmente il titolo sul quale ho imparato a videogiocare da casa sul fiero Master System, che ancora possiedo (anzi ne ho 2, ma il perchè è un’altra storia). Dunque perché non dare un occhio a cotanto progetto, specialmente pensando che purtroppo il buon Alex è stato una triste vittima di un declino senza precedenti videoludici, roba che nemmanco la saga di Command and Conquer.
Il primo episodio spaccò blocchi e didietri a suon di pugni forzuti del nostro omino, tanto da venire inserito direttamente in bundle con la versione più moderna della consolle (il 2 Plus, dove il plus stava per non poter giocare con le card, ovvio); lo stesso Kidd venne pensato come mascotte della SEGA antiMario prima dell’arrivo di un noto porcospino blu. Insomma, come oggi Tekken con la PS4 per intenderci, mica cotica.
Poi, il disastro, anzi i disastri. Giochi orrendi, tirati via, senza idee o senso, se non forse per la parodia di Shinobi, che strappava però un sorriso e nulla più.
Abbiamo quindi finalmente trovato un seguito al potenziale di quel sistema di gioco che aveva ancora da dire?
No.
Però nemmeno qualcosa di troppo malvagio.

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Alex Kidd in Miracle World 2
Stessa mappa, stesso posto, stesso bar…

Il gioco rovescia di brutto quello precedente, partendo dalla sua fine e portandoci a ritroso in livelli ispirati a quelli della fonte originaria: passiamo così in caverne, pianure, vulcani, città con case più piccole di noi, castelli giganti etc etc
Metodo di uso invariato: un tasto tira un pugno, che spacca alcuni blocchi e nemici, un altro salta.
Si trovano in giro sacchi di soldi, con i quali acquistare in alcuni negozi ad inizio livello oggetti utili come moto, elicotteri, ciprie dell’invicibilità, palle inutili ancora oggi e perfino qualche extra life (quella che nel manuale veniva descritta come “POTETE VERAMENTE GUADAGNEREI UN’ALTRA VITA”, e ci dobbiamo decidere a fare questo speciale sui manuali del Master System mannaggia).

Alex Kidd in Miracle World 2


Tutto quindi è nuovo ma si declina papale papale sul vecchio, salvo giusto qualche livello di non leggera difficoltà: quasi un “Lost Levels” in salsa Kiddosa. Alcune parti sono di una difficoltà invereconda, soprattutto quando si parla di muoversi contro gravità, sia volando che sott’acqua, evitando pietre o le spine, le simpatiche spine sottomarine che hanno incrinato il nostro rapporto con la religiosità.
Cambiano però completamente tutti i nemici, con altri che seguono gli stessi pattern di quelli vecchi, ma con disegni diversi. Quindi perchè? Perchè faceva più 2? Mah.
Poi però, qualche guizzo: carina l’idea della “piovra terrestre”, così come un paio di robini differenti, come qualche scatola da pugnare per modificare forme o combinazioni del terreno intorno.
Eliminato invece del tutto il sistema boss con CartaSassoForbice, ritenuto effettivamente un fuori contesto privo di senso come nel titolo passato. Bene così.

Nuovi posti, vecchi posti

L’uso delle sprites va dal ripetitivo, al già visto (con semplici cambi di colore, del tipo “vedi ora il castello èvverde, quindi èddiverso), al però ogni tanto sapiente, con colpi di genio a sorpresa pure qua tipo il vulcano innevato intorno. Tutto è un aggiunta di qualcosa di più, ma non troppo, quando però un troppo ci poteva stare eccome.
Discorso a lato ahinoi però per la parte sonora: le musiche sono più loffie dell’originale, che perlomeno si guadagnava lo stato di “chiptunes martellante scolpita nel vinile dei vostri cranii fino alla fine della vostra vita”, mentre queste sanno proprio di poco, fatta eccezione per la invece molto carina base dei castelli.

Recensione
  • Valutazione Finale
    76Voto

    Più che un ottimo ritorno, questo Alex Kidd 2 è un degno omaggio al titolo iniziatore di una saga finita giù per il burrone lungo tutta la fine degli anni 80. Visto come una sorta di DLC dello storico gioco per Master System può regalare qualche momento di pugnate e salti amarcord agli aficionados, ma senza vivere di una identità tutta sua, senza novità e senza una particolare originalità

    • Grafica
      79
    • Sonoro
      60
    • Giocabilità
      81
    • Carisma
      77
    • Longevità
      83
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