
Ann Flores, la tostissima protagonista del gioco.
Stile da vendere
Non parliamo dell’aspetto visivo: confezionato in uno stile che mescola sapientemente model 2D e ambienti in 3D, il gioco richiama ai classici della fantascienza cyberpunk ma sempre con una spruzzata di Sol Levante, che si nota soprattutto nella scelta dei colori e nel character design dei personaggi. A comporre le ambientazioni di Anno: Mutationem troviamo un riuscitissimo mix che spazia da freddi laboratori ipermoderni, a città brulicanti di vita, per passare a veri propri scenari postapocalittici. La varietà è davvero sorprendente, ma a colpire è la cura certosina con cui il team ha arricchito ogni scenario di una miriade di dettagli che donano carattere ad ogni singolo luogo che capita di visitare durante la trama. Quelli maggiormente indicativi di questa grande attenzione per i dettagli scenari cittadini, e soprattutto quelli di Skopp City: sono dovuto per forza andare in giro ad esplorare ogni singolo anfratto della città, solo per osservare le sue strade brulicanti di vita, con le facciate dei palazzi ricche di graffiti e cartelloni pubblicitari che rimandando alle scintillanti vetrine dei negozi con i loro prodotti high-tech in vendita, che si contrappongono ai vicoli stretti e sporchi dove figuri poco raccomandabili cercano di spacciare potenziamenti cibernetici in cambio di qualche soldo.

La cura per i particolari è visibile in ogni singola ambientazione.
Ho dovuto obbligatoriamente parlare con tutti i vari NPC sparsi in giro, alcuni troppo presi dalla loro quotidianità per dedicarvi più di qualche parola e altri invece disposti a conversare e talvolta perfino ad offrirvi degli incarichi. Perché trattandosi di un Action-RPG non potevano certo non essere presenti degli incarichi secondari, alcuni veramente ben riusciti e tutti, come le missioni della trama principale, fedelmente ancorati nella tradizione cyberpunk, di cui vengono esplorati, seppur non in maniera approfondita, pure gli aspetti più tecno-mistici per così dire, con riferimenti a neo-religioni con le loro infide divinità cibernetiche e agli aspetti più onirici della realtà virtuale.

Il combattimento all’inizio è alquanto basilare, ma man mano si arricchisce grazie ai talenti di Ann e alle varie mod delle armi.
No time to explain

La trama abbonda di stereotipi presi dal mondo dei manga/anime. La cosa non sarebbe neanche un male, se solo ci fosse una trama degna di questo nome.

Ogni tanto si trova pure qualche enigma. Ma pensate si legherà a modo alla trama? Eh…
- Valutazione Finale73Voto
Sono davvero combattuto nel dare il voto che vedete qui sotto ad Anno: Mutationem, perché gli avrei voluto dare molto di più. Il lato tecnico e artistico di questo gioco ha ben pochi difetti e mostra che dietro c'è stato un lavoro di vera passione, ma purtroppo non può da solo compensare la presenza di un comparto narrativo decisamente lacunoso. Quello che gli è mancato è una buona scrittura che potesse valorizzare a pieno tutti quegli elementi di trama che vengono lanciati in una storia che prometteva benissimo, ma che purtroppo, non decolla mai. Per alcuni forse il mio sarà un voto anche fin troppo alto visto che è di un RPG alla fine che stiamo parlando, ma il mio animo weebo, mi impedisce di disprezzare completamente la storia, anche con i suoi problemi. Se però non siete degli appassionati di anime levate pure 10 punti al voto e valutate voi se un bell'aspetto, vale più di un buon contenuto. (Sinceramente spero in un sequel che sistemi la trama ingarbugliata.)