Astral Ascent Recensione – I cavalieri dell’oroscopo

- Astral Ascent Recensione – I cavalieri dell’oroscopo
Farsi strada nell’affollato mondo dei roguelite è operazione sempre più difficile. Abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione del genere, proposto in mille salse e varianti: Action 2d, 3d, isometrici, fps, platform, simil metroidvania e ogni altro genere che vi possa venire in mente. Approcciarsi ad Astral Ascent, quindi, non è certamente semplicissimo, visto che il gioco ricalca in tutto e per tutto una formula già piuttosto rodata e canonica. La trama, poi, non è che brilli particolarmente per originalità, dandoci giusto un pretesto per le nostre azioni.

C’è da dire che in giro per l’hub principale potremo incontrare diversi png, tutti intenti a raccontarci qualcosa di interessante (o meno) e che faranno avanzare in qualche modo la trama per chi vorrà approfondirla. A grandi linee, comunque, ci basta conoscere poche semplici nozioni.


Astral Ascent

Abbiamo la protagonista (intercambiabile con altri personaggi) impegnata in un lungo viaggio per fuggire dalla prigione astrale meglio nota come The Garden, combattendo contro una pletora di nemici sempre più cattivi. Alla fine di ogni macro livello troveremo ad attenderci, poi, uno dei 12 boss zodiacali, uno per ogni segno.
E cosa succederà la prima volta che incontreremo uno di questi cavalieri dello zodiaco? (prima o poi dovevo scriverlo) Che finiremo inesorabilmente al creatore, ciao ciao, fine della corsa.
Ma, come ben sapete, in ogni roguelite che si rispetti la morte non è altro che un mezzo per potenziarsi sempre di più. Vediamo come.

Torno domani

Astral Ascent è un action 2d focalizzato sul combattimento corpo a corpo e sugli incantesimi. Come abbiamo già detto, ogni volta che il nostro personaggio morirà, riceveremo una certa quantità di consumabili da spendere in vario modo, per sbloccare tutta una serie di abilità aggiuntive e potenziarci. Il gioco ci permette sin da subito di apprezzare una gran mole di aiuti e abilità che andremo man mano ad acquisire, facendoci diventare più forti già nel giro di relativamente poche run. Le variabili messe sul piatto dagli sviluppatori sono davvero un gran numero e ci permettono di approcciare diversamente la nostra progressione. Possiamo decidere di ampliare il nostro ventaglio di incantesimi, migliorare le nostre statistiche base, aggiungere abilità e altro ancora. Il titolo fa veramente di tutto per risultare il meno ripetitivo possibile, pur ricorrendo ad una formula che per forza di cose prevede una necessaria ciclicità di azioni (combatti, muori, usa i consumabili raccolti, riprova). Le prime ore saranno, così, una continua scoperta ed occorrerà almeno una decina di run per vedere tutti i principali personaggi dell’hub, sapientemente introdotti uno dopo l’altro.

Astral Ascent

Come spesso succede in questo genere di giochi, non manca l’elemento casualità che renderà alcune partite molto più semplici di altre. Trovare un incantesimo potente e migliorarlo sapientemente è la chiave per superare in agilità anche i boss che sembravano intoccabili. Prima di affrontare i guardiani delle costellazioni (non so più come chiamarli) dovremo superare una serie di mini livelli, spesso di poche schermate. Alcuni saranno incentrati sul combattimento in piccole arene, altri sulle fasi platform (tutte piuttosto semplici) o sull’esplorazione e avranno ricompense specifiche. Non mancheranno negozi ed aree speciali di vario genere. Alla fine di ogni livello potremo scegliere il percorso che preferiamo tra più opzioni, con tanto di indicazione del livello di difficoltà e dei premi che riceveremo. Arrivare al boss non sarà, così, una sfida proibitiva perché potremo decidere di seguire una strada più semplice.
Così facendo rischieremo, però, di giungere impreparati allo scontro e di ricevere pochi vantaggi in caso di sconfitta. Insomma, in Astral Ascent toccherà a noi approntare la giusta strategia per proseguire e la cosa funziona sicuramente bene sin dalle prime partite. Dopo tutta questa introduzione mi sono reso conto che non ho minimamente parlato del gameplay. Beh poco male, rimediamo subito.

Il braccio violento dello zodiaco

In Astral Ascent si salta e si combatte, con l’enfasi rivolta maggiormente sulla seconda azione. I livelli sono mediamente di piccole dimensioni, pieni di nemici che non vedono l’ora di farsi prendere a mazzate nei denti. Il nostro personaggio è discretamente agile, può effettuare doppi salti e schivate che lo rendono invulnerabile, ma, sopratutto, picchia come un fabbro.
Oltre agli attacchi base di tipo fisico, avremo la possibilità di lanciare incantesimi di vario genere (ovviamente da raccogliere nei vari livelli e potenziare in mille modi) che necessitano di mana per essere eseguiti. E come si raccoglie il mana? Menando (anzi, manando…. scusate non lo faccio più…) a destra e manca i vari nemici. I combattimenti risultano così una costante alternanza tra attacchi fisici, incantesimi e nuovamente attacchi fisici per ripristinare il mana. Il sistema funziona piuttosto bene e i controlli risultano rispondenti e semplici il giusto per poter essere imparati in tempo zero. C’è da dire che ho notato come progredendo lungo l’avventura, il gioco premi maggiormente il personaggio uber livellato rispetto ad una fine strategia di combattimento. Giocare con attenzione premia sicuramente di più del bieco button mashing eppure negli scontri con i boss può avvenire anche il contrario.


I custodi astrali (sto davvero finendo le idee) hanno diversi pattern di attacco interessanti da studiare ma risultano (ovviamente) sin troppo forti la prima volta che li affronterete. Di converso, raggiunto il giusto livello, potrete anche sopportare di subire qualche colpo in più e l’attacco a testa bassa premierà maggiormente rispetto a tattiche prudenti. Se siete dei perfezionisti che ambiscono a run “no hit” avrete comunque pane per i vostri denti. Ma, forse, sarà in parte fatica sprecata. Il principale difetto che ho riscontrato nel gioco, infatti, è che il gameplay premia maggiormente il personaggio forte rispetto al giocatore abile. Il titolo richiede di livellare e potenziarci perché inizialmente saremo troppo deboli per infliggere sufficienti danni ai nemici. Quando raggiungeremo il giusto grado di potenza, poi, certi passaggi saranno quasi una passeggiata. Ovvio che ad un certo punto si raggiunge un livello oltre il quale conterà solo la nostra abilità ma, inizialmente, grindare premia più che imparare i pattern di attacco. Questa scelta di gameplay, unitamente ad una scarsa fisicità e dinamismo negli scontri con i nemici minori (a volte sacchi da boxe lentissimi nel rispondere) sono gli unici difetti riscontrati in un titolo che per il resto fa tutto molto bene. Si tratta, poi, bene ricordarlo, di un gioco ancora in accesso anticipato che pur presentando già una gran mole di contenuti, potrà subire aggiustamenti e correzioni in corso d’opera. Dove non c’è bisogno di aggiustare alcunché è, invece, tutto il comparto tecnico.

Tanti bei pixel colorati

Astral ascent ricorre ad una grafica in pixel art molto curata e di sicuro impatto. Le foto a corredo potranno darvi una parziale idea del tutto, anche se è in movimento che può davvero apprezzarsi il lavoro degli sviluppatori. I personaggi e i nemici hanno i tratti spesso appena abbozzati, quasi come il vecchio Flashback, salvo poi regalare particolari e preziosismi con zoom improvvisi ed altri effetti moderni. La direzione artistica ha certamente fatto un ottimo lavoro e il titolo sfoggia una discreta personalità ed uno stile ricercato, soprattutto nei bellissimi fondali di alcuni livelli (le illustrazioni di alcuni personaggi, invece, stridono parzialmente con lo stile del gioco, pur essendo anch’esse curate).

Astral Ascent

Bene anche le animazioni, discretamente varie, ed il frame rate solido e performante anche con macchine di fascia bassa. Le musiche fanno da giusto accompagnamento all’azione e si fanno ascoltare senza troppi problemi. Bene anche il doppiaggio, purtroppo solo in lingua inglese, così come i testi che ancora mancano dell’idioma italiano. La speranza è chiaramente che il gioco possa trovare una completa localizzazione, magari con l’uscita dall’accesso anticipato. Già in questa fase il titolo presenta molti contenuti ed una discreta longevità. È per questo che accanto al commento troverete già un voto, seppur necessariamente preliminare.
Recensione
  • Valutazione Finale
    82Voto

    Astral ascent non pare il gioco più originale del momento, seguendo in tutto strade già percorse da altri. Eppure, riesce a catturare il giocatore con meccaniche ben rodate, una progressione incalzante, una bella grafica ed una gran quantità di contenuti già in fase di accesso anticipato. Qualche minima riserva si può giusto muovere ad un gameplay che premia forse sin troppo il livellamento, soprattutto nelle prime fasi e a qualche nemico comune poco stimolante. Per il resto, ci troviamo ad un prodotto già consigliato in questa fase preliminare e che non mancherà di dare soddisfazioni agli appassionati del genere.

    • Grafica
      83
    • Sonoro
      80
    • Giocabilità
      82
    • Carisma
      81
    • Longevità
      84
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