Batora: Lost Haven Recensione – Un porting riuscito?

- Batora: Lost Haven Recensione – Un porting riuscito?

La Stormind Games, casa di sviluppo italiana, si allontana dal genere horror per proporci Batora: Lost Haven, un action RPG ad ambientazione fantascientifica di cui è appena stata pubblicata la versione Switch. Noi l’abbiamo provato in mega anteprima, e vi raccontiamo della nostra esperienza!

Trama

Il gioco si apre con la nostra protagonista, Avril, insieme alla sua migliore amica Mila, allegramente a spasso per una Londra post-apocalittica (tipo, fuoco-fiamme-distuzione-morte). Dopo poco, le due vengono convocate dal Sole e la Luna, divinità principali del gioco, che offriranno ad Avril di diventare la Custode dell’Equilibrio per poter salvare la Terra, caduta ormai in rovina. Da qui in poi, accompagneremo le nostre protagoniste su quattro pianeti diversi, aiutando le varie ed eventuali popolazioni aliene ed avvicinandoci sempre di più all’equilibrio universale. Punto di forza della trama è sicuramente la sua non-linearità: difatti, saranno presentate al giocatore diverse scelte che culmineranno, alla fine del gioco, in uno di quattro finali diversi.


Batora: Lost Haven


Questo, ovviamente, dona al titolo un importante fattore di rigiocabilità, ma, d’altro canto, la trama fatica ad andare avanti in maniera coesa per la cortezza del gioco: un gameplay dura circa 6-7 ore (anche di meno, in realtà, se non siete così pignoli da voler esplorare ogni singolo anfratto delle mappe), nelle quali incontriamo una decina di popolazioni completamente diverse, che andando avanti con la trama hanno sempre meno spazio per farsi conoscere a fondo dal giocatore, diventando quasi dei cartonati, più che “persone” con le quali empatizzare. Oltretutto, sebbene la storia sia anche piuttosto interessante, i personaggi appaiono piatti e poco credibili, privi di qualunque tipo di evoluzione, se non per pochissime eccezioni.

Gameplay

Passando invece al gameplay, i problemi non sono poi così tanti: ci troviamo davanti un gioco alla Hades, che basa la sua esistenza sulla possibilità di cambiare tra due forme, una fisica, legata al Sole, e una mentale, legata alla Luna. La prima darà alla nostra Avril una spadona – palesemente rubata a qualche protagonista di Final Fantasy – con la quale pestare i nemici, mentre la seconda è concentrata sull’attacco a distanza, permettendoci di sparare mini sfere di energia. Questa meccanica del cambiare continuamente forma risulta essere molto intrigante, rendendo molto coinvolgenti i combattimenti grazie anche alle varie abilità che ci verranno consegnate andando man mano avanti con il gioco.


Batora: Lost Haven


Oltre alla violenza gratuita, però, Batora offre anche una serie di puzzle e time challenges estremamente divertenti, che metteranno a dura prova i tempi di reazione e la precisione del giocatore, senza però mai risultare frustranti. L’aspetto forse più interessante di questo titolo, però, è l’influenza della trama nei combattimenti: abbiamo già detto che ci troveremo davanti a delle scelte importanti durante la storia, ma questo, oltre a farci arrivare a finali differenti, ci permetterà di equipaggiare diversi tipi di rune, unico tipo di equipaggiamento nel gioco (evidentemente, Avril è troppo cool per comprare delle armature come il resto dei protagonisti normali di un rpg). Con circa 20 slot a disposizione, le scelte compiute ci permetteranno di equipaggiare rune più offensive o più difensive, stimolando quindi il giocatore a bilanciare il proprio personaggio anche attraverso la storia.


Batora: Lost Haven


Unica pecca è la presenza degli “alleati”: durante le nostre scampagnate su pianeti sconosciuti, ogni tanto qualche alieno si affezionerà così tanto ad Avril da volerla accompagnare per un pochino, partecipando attivamente alle nostre battaglie: ma anche se in teoria dovrebbero esserci di aiuto, questi in realtà renderanno più difficile il tutto, in quanto la loro morte significa game over anche per noi. I nostri amichetti, infatti, hanno la terribile tendenza a piazzarsi in mezzo all’arena per fare 4 assolutamente indispensabili danni al nemico (wow!), il quale probabilmente li ucciderà nel giro di pochi secondi. Diventa quindi piuttosto frustrante dover fare attenzione alla salute dell’alleato di turno e assicurarsi che non si lanci in missioni suicide – anche perché, sinceramente, non è proprio colpa mia se ‘sti alieni sono un po’ scemi.

Aspetti tecnici

Riguardo agli aspetti tecnici, invece, abbiamo sicuramente diversi problemi riguardanti il porting da PC a Switch. Se da un lato si nota lo sforzo di adattare al meglio il gameplay e i comandi  al layout della console Nintendo, si può comunque osservare come il gioco sia stato evidentemente pensato per un mouse: sia nelle battaglie che soprattutto nei puzzle, utilizzare il joystick renderà molto più difficile prendere la mira, soprattutto in situazioni che richiedono buona precisione.


Batora: Lost Haven


Stesso discorso per i menù, nei quali si potrà navigare solo tramite l’utilizzo di un cursore, tipo mouse (inutile dire che, senza il suddetto mouse, risulta giuuusto un po’ frustrante). Altro grosso problema sono i tempi di caricamento (forse per le capacità limitate che ha una Switch rispetto a un PC?): già solo per aprire il gioco, la console impiega due o tre minuti interi a caricare, per non parlar del fatto che ogni volta che si morirà (cosa che, credetemi, succederà spesso verso la fine della storia), il gioco dovrà per forza ricaricare l’intera mappa, con tempi decisamente eccessivi.

Recensione
  • Valutazione Finale
    70Voto

    Tutto sommato, Batora non è per niente un brutto gioco: abbiamo un gameplay divertente, una trama interessante, diversi mondi da esplorare, e ancora tanti altri punti a favore. Purtroppo, però, non sono pochi i piccoli errori che potevano essere assolutamente evitati per rendere l’esperienza più piacevole e meno tediosa. Detto ciò, è assolutamente consigliato a tutti coloro che amano i giochi incentrati pienamente sulla trama, ma che desiderano comunque un gameplay coinvolgente. Voto finale? 70 tondo tondo, incoraggiando i nostri compaesani a fare giochi ancora più interessanti!

    - Copertina
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