Da quando Battlefield One uscì nel 2016 molti rivalutarono la prima guerra mondiale come scenario per un videogame. Non era il primo gioco degli anni 2010 a proporre un’esperienza ambientata fra trincee e fango: circa un anno prima era uscito Verdun, pubblicato dallo studio indie BlackMill Games, che nonostante la buona qualità non riuscì a decollare e si ritrova oggi con una fanbase fedele ma di poche centinaia di giocatori. Battlefield One ebbe tutt’altro destino, grazie ovviamente ad un budget di produzione più alto e un gameplay decisamente orientato all’azione più “arcade”, con buona pace dell’accuratezza storica. Ora, quasi una decade dopo, ci troviamo di fronte altri giochi che provano a sfruttare i teatri degli scontri della grande guerra come base per degli FPS e uno di questi è Beyond the Wire, che tenta un approccio decisamente più realistico di Verdun e Battlefield 1, con uno stile di gameplay che ricorda i più recenti SQUAD e Hell Let Loose. Ma bando alle ciance e gettiamoci in trincea.
La Grande Guerra
Beyond the Wire propone partite 50vs50, che vedono contrapporsi vari corpi degli eserciti degli Alleati contro le truppe della Germania Imperiale degli Imperi Centrali. Ogni team è composto da varie squadre dove i giocatori possono assumere svariati ruoli diversi, fuciliere, medico di campo, assaltatore e così via. Ogni fazione ha i suoi armamenti specifici, compresi pezzi di artiglieria e tre carri armati: il Renault Ft, l’Mk. IV e lo Sturmpanzerwagen A7V. Il gameplay si concentra tutto sul gioco di squadra. Visto che anche un solo colpo di fucile può mandarvi al punto di respawn e importante muoversi assieme ai compagni: un assalto in solitaria a meno che di non riuscire a fare un aggiramento alla Solid Snake, porta soltanto ad una morte rapida e insignificante nel bilancio del match. Il focus è quindi tutto su coordinazione e comunicazione. Scegliere il momento giusto per lanciare un assalto ad esempio deve essere uno sforzo collettivo, altrimenti un nemico ben organizzato e saldamente piazzato nelle sue trincee non farà assolutamente fatica a massacrare dei player che si lanciano in un’assalto disorganizzato.
Le mappe il loro design ben si prestano a questo tipo di gameplay e riescono anche a restituire bene il ritmo altalenante delle battaglie della prima guerra mondiale, fatto di attese, scaramucce dalla distanza e cariche culminanti in brutali combattimenti all’arma bianca. In tutti questi aspetti il gioco fa un ottimo lavoro, con i fucili che “scalciano” in maniera realistica, e gli scontri corpo a corpo che ben restituiscono la violenza degli scontri, dove è possibile impiegare coltelli, mazze e anche caricare i nemici con la baionetta. Non mancano poi i micidiali bombardamenti, sia di artiglieria “normale” che quelli al gas, entrambi realizzati in maniera egregia con effetti visivi e sonori che senza tema di smentite posso dire siano fra migliori che mi sia mai capitato di sperimentare in un videogioco.
Terra di nessuno
Letto il paragrafo sopra, viene da pensare che Beyond the Wire sia dunque un bel gioco, e in effetti è così. Solo che ha un unico, gigantesco problema: non ha giocatori. Ahimè, fin dal giorno del lancio, i server che dovrebbero ospitare scontri 100vs100 erano tutti desolatamente vuoti, salvo uno che ospitava una settantina di player. Quei 70 giocatori sono l’attuale player base del gioco. E questo è ovviamente un disastro.
- Considerazioni FinaliN/AVoto
Beyond the Wire è un ottimo sparatutto tattico, sotto ogni punto di vista, ma di cui al momento non posso assolutamente consigliare l'acquisto a causa della scarsità di giocatori che lo affligge.
Davvero un peccato. Lascio il giudizio in sospeso, nella speranza che magari possa in qualche modo riprendersi.