CoD: Modern Warfare 2 Recensione – Ancora sulla breccia

- CoD: Modern Warfare 2 Recensione – Ancora sulla breccia
Ricordo molto bene la campagna di Modern Warfare 2. No Russian, Ghost, Sheperd, la colonna sonora fatta da Zimmer. Come si suol dire: tanta roba.
Volendo inevitabilmente accostarlo vicino a questo Call of Duty: Modern Warfare 22022, posso solo dire che no, non siamo sullo stesso livello.
Su molte cose, per ovvie ragioni, siamo a livelli decisamente più alti, come ad esempio sotto l’aspetto grafico, ma per il resto, manca quella scintilla, quel momento che sai ti rimarrà impresso per sempre nella memoria.

Finzione reale

Quello che non manca però sono momenti che da giocatore oramai sulla trentina mi lasciano alquanto dubbioso. Uno l’ho trovato subito, proprio all’inizio. Ve lo racconto ma, tranquilli non è un grosso spoiler, sono pressappoco i primi 10 minuti di gioco. In questa missione, che è più che altro una sorta di prologo, vestiamo i panni dell’amato Ghost che infiltratosi in territorio nemico ha un solo scopo: confermare la presenza di un comandante  iraniano su un luogo da bombardare. Una volta avvistato il bersaglio tramite binocolo, ci viene addirittura chiesto di pilotarlo il missile “intelligente” che si schianterà sul posto e giustizierà tutti i presenti, missile che tra l’altro scatena anche il primo botto impressionante che Infinity Ward ha ben pensato potesse il modo ideale di cominciare a flexare fin da subito la bontà grafica del suo prodotto. La missione è un successo, ma l’uccisione di questo leader nemico scatena le ire di Hassan Zyani, suo sottoposto che giura vendetta e inizia ad organizzarsi per colpire l’America. Come? Ricambiando gli americani con la stessa moneta, e cioè lanciandogli dei missili in casa. Da qui parte tutta una serie di casini internazionali, che finiscono per coinvolgere anche il Messico, mostrato con tanto di muro di Trump.


Modern Warfare 2

La campagna di Modern Warfare 2 punta su scenari più realistici, una strada intrapresa già con il Modern Warfare del 2019.


Insomma, come era accaduto per la campagna di Modern Warfare 2019, dove era stata tirata in ballo l’Autostrada della Morte, anche qui ci si rifà ad episodi storici reali. L’uccisione del leader nemico è infatti fin troppo simile a quella del generale iraniano Soleimani, accaduta nel 2020 e la cosa come dicevo mi lascia quantomeno perplesso. Più che altro perché, come era accaduto per l’Autostrada della Morte, questi avvenimenti non vengono minimamente trattati per i fatti controversi che sono, ma vengono inseriti così, a casaccio e in modo superficiale, in dei videogiochi che hanno una trama da blockbuster e lo spessore narrativo di un blocco di post-it da 100 foglietti. E mi riferisco anche alla trama di questo CoD, che davvero è la sagra della banalità, che manco un film action degli anni 90′. Ma almeno quelli non avevano controversi fatti storici all’interno.

Proviamo a farlo diverso

E perché CoD invece sì? Forse perché Infinity Ward, sta cercando di dare un approccio più realistico a questo reboot della serie? Forse sì, visto che l’intento sembra essere quello anche sul versante del gameplay, con missioni sì, adrenaliniche, ma con i piedi maggiormente piantati per terra, almeno quasi sempre. L’azione è molto più incentrata sul close-quarter combat, ovvero sul combattimento a distanza ravvicinata, casa per casa, stanza per stanza, che dona all’intero gioco un feeling più “tattico”, rispetto ai CoD del passato. Anche il sistema di movimento è leggermente meno arcade, così come il gunplay che vede dei tempi di mira più umani e un sistema di gestione del rinculo un pelo più realistico. E vi dirò che fino ad un certo punto ero quasi sinceramente colpito, dato che quello tattico è un’approccio che sinceramente gradisco molto. Ma poi ho incontrato i nemici corazzati, in grado di prendersi una granata in faccia senza nessun problema, salvo poi morire sotto 30 colpi di AR. E non è che ce ne siano 2 o 3: ce ne sono veramente tanti e purtroppo devo dire che quando te li trovi di fronte tutto il realismo se ne va in pezzi come il caro generale iraniano. E sto discorso del realismo non è una roba che ci ho visto io, eh.


Come sempre gli scenari degli scontri della campagna variano notevolmente. Si passa da città nel deserto a navi nel bel mezzo dell’oceano.


Basta anche guardare il  design delle missioni, dove le azioni alla Rambo, sono molto più dosate e anzi molto spesso  viene incoraggiato un approccio furtivo e  ragionato. Dico incoraggiato perché tutto può essere comunque risolto sparando all’impazzata e senza tante cerimonie. E lo so, lo so che è CoD e quindi non è che uno magari vuole star lì a giocar tattico, ma è anche vero che riproporre sempre la stessa solfa fatta di americanate alla lunga stanca e ha già stancato. Oppure può essere buona per chi ad un CoD non ha mai giocato, ma non di certo per noi della vecchia guardia.  O, ma chi prendo in giro? Manco per i giovani, dai. Nelle 6-7 ore che compongono la campagna qualcosa di buono c’é, ma è quasi tutta roba vecchia. Ci sono due missioni che non sono altro che la riproposizione di due missioni che han fatto la storia di CoD, Mimetizzazione Perfetta e Morte dall’alto. Stessa esecuzione, ma neanche lontanamente la stessa epicità. E sono ovviamente cose messe là per far nostalgia a noi che strisciavamo in mezzo ai nemici con una ghillie suit già 13 anni fa, ma che penso difficilmente diventeranno iconiche per i nuovo gamers, quanto lo sono state per noi.
Eppure, nonostante tutto questo, le missioni si fanno giocare. Scorrono, anche abbastanza piacevolmente: non sono una sofferenza come quelle di Cold War, o di Vanguard. Questo grazie al fatto che Infinity Ward sa il fatto suo e sa introdurre sempre una certa dose di varietà nelle missioni con piccole aggiunte di gameplay per ognuna, che riescono perlomeno ad intrattenere. In una si ha uno zaino con vari gadget a disposizione, su una c’è un rudimentale sistema di crafting, su un’altra si guida, su un’altra si può nuotare e immergersi per aggirare i nemici. Tutte piccole cose, che sommate assieme riescono a mantenere sempre alta l’attenzione , ma che allo stesso tempo lasciano una sorta di amaro in bocca, visto che in una missione ci sono e nell’altra no, e quindi viene da chiedersi: che gioco ne  sarebbe uscito  unendo tutto e dando una maggiore libertà d’azione al giocatore? Come sarebbe un CoD con una struttura dei livelli più aperta? È brutto, sapete, superare delle guardie in stealth e vedere che il gioco non dà il checkpoint perché le si è evitate in una maniera che il gioco non aveva previsto. Sono limitazioni che nel 2022 è doloroso vedere, soprattutto in una missione stealth.

Nuovo e vecchio

Ora che abbiamo speso due paragrafi a parlare della campagna, passiamo al multiplayer, il vero cuore pulsante di ogni CoD. E che dire? Funziona e principalmente per un motivo: anche nel multiplayer si è deciso di rendere l’azione meno frenetica. Stop allo slide cancel, al bunny hopping selvaggio, e alle corse sfrenate. Il sistema di movimento non permette più di muoversi come un invasato e fare kill uscendo da dietro un muro in powerslide, manco fosse Bulletstorm. Ora si può scattare e al massimo lanciarsi stomaco a terra, cosa che permette sì di schivare una mina, o una smitragliata improvvisa, ma che richiede poi qualche attimo per poter rialzarsi e ricominciare a correre, rendendola una manovra piuttosto rischiosa. Il lato buono di questo ritorno al passato è che i match risultano decisamente meno isterici e tutto è tornato ad essere più simile ad un effettivo scontro fra soldati, e non ad una sparatoria fra folli spiritati armati di mitragliette. Una minore mobilità vuol dire anche un maggior rischio di imbattersi in camperoni, e in effetti in certe mappe c’è un po’ troppo spawn killing, ma nulla di tragico. Grazie ad alle modifiche al sistema di perk ora camperare è diventato di fatto leggermente più difficile, visto che le perk ora si attivano a gruppi che partono uno dopo 4 minuti e l’altro dopo 8 minuti dall’inizio del match. Sangue Freddo ad esempio, è nel gruppo di quelle da 4 minuti quindi all’inizio del match non si può fare i rettili, ma bisogna sudare in giro.
Modern Warfare 2

Il TTK (time to kill) è stato notevolmente ridotto, ulteriore prova che Infinity Ward non vuole più che si corra in giro come pazzi, sulle sue mappe.

Tutte le mappe sono abbastanza riuscite, e hanno una struttura che va da 2 a 3 corsie, con molti ripari e anche qualche sprazzo di verticalità. Le uniche due che veramente mi sento di criticare sono Santa Sena e Taraq. Santa Sena è assolutamente un disastro: una mappa costituita da una strada piena di auto, che all’inizio del match è facilissimo far saltare, causando kill e suicidi casualissimi semplicemente tirando delle granate e dove la gente, visto il pochissimo spazio, ti spawna praticamente alle spalle. Taraq invece è semplicemente brutta: tre o quattro edifici distrutti buttati là in mezzo ad uno spiazzo sabbioso senza nessuno riparo. Chiunque ne abbia fatto il design doveva sentirsi parecchio svogliato quel giorno.
Le modalità presenti sono sempre le stesse classiche di CoD con l’aggiunta di due modalità a vita singola, una che ruota attorno al salvare degli ostaggi, (tipo Rainbow Six) e l’altra che richiede di mantenere il possesso di una cassa fino alla fine del match, e una modalità su mappe grandi con tanto di veicoli, chiamata invasione. In pratica è Guerra Terrestre in 20vs20 ma con l’aggiunta di dei bot. Non malaccio, anche perché grazie al gameplay più compassato ora queste modalità campali sono decisamente meno caotiche e più divertenti. Abbastanza divertenti le 3 missioni cooperative disponibili, in particolare quella d’infiltrazione notturna, anche se qualche missioncina in più non avrebbe fatto male e Infinity Ward ha promesso che presto ne saranno aggiunte di nuove. A pagamento? Lo scopriremo.
Gradita novità è il nuovo sistema di modifica delle armi, decisamente il più complesso di tutta quanta la serie e che permette di personalizzare le armi con una miriade di strumenti e dispositivi per creare quella che più vi aggrada.  Tutti rigorosamente da sbloccare giocando. E ovviamente non manca la solita pletora di mimetiche.

Cosa vedono i miei occhi

Di sicuro la cosa che si può criticare di meno di questo CoD è senza dubbio la grafica. Vi basta guardare le scan contenute nella galleria di questa recensione per vedere che il gioco è senza ombra di dubbio impressionante. Tutto, dal sistema di illuminazione, alle animazioni dei personaggi, fino alle texture e agli effetti di armi ed esplosioni fa spalancare gli occhi. In alcune missioni il livello di realismo è quasi impressionante: una fra tutte quella di Amsterdam, che forse vi sarà già capitato di vedere online. Certo non mancano delle sbavature, come alcuni pop-up e qualche compenetrazione imbarazzante, ma nel complesso non ho paura ad affermare che Modern Warfare 2 sia graficamente uno dei giochi più belli sul mercato.


Modern Warfare 2

Graficamente il gioco è indubbiamente uno spettacolo.


Anche sul fronte audio devo dire che siamo su livelli piuttosto alti. I suoni delle armi sono tutti convincenti e le esplosioni ti sconquassano nel modo giusto. Buono il doppiaggio, sia italiano, che inglese, anche se a volte in italiano il tono di qualche frase risulta un tantino fuori luogo. Ma finché in italia si continueranno a doppiare i videogame al nero, c’è poco da prendersela con i doppiatori.

Cotanta bellezza non serve a mitigare il nervoso dato da ben altri problemi tecnici, che affliggono il gioco fin dai primi giorni di lancio e che ancora non han visto soluzione. Mi riferisco ai numerosi crash (che io ho sperimentato soprattutto online), ai menù che si incartano per decine di secondi lasciandoti col dubbio che il gioco sia impallato, ai server che laggano, al matchmaking che trova le partite e poi inspiegabilmente ti riporta nei menù.

Eppure era stato anche in beta, o mi sbaglio?

 

 

 

Recensione
  • Considerazioni Finali
    65Voto

    Questo Modern Warfare 2 mi provoca sentimenti contrastanti. Da una parte sembra voler fare dei passi avanti per portare il franchise verso direzioni nuove, ma dall'altra sembra quasi che abbia paura di osare. E questa paura è tangibile sia nella campagna, che scorre tranquilla, ma punta tutto sulla nostalgia e sulla spettacolarità, ma senza crederci davvero, e il multiplayer che nonostante le modifiche risulta sempre e fin troppo uguale a se stesso. Anzi, è costretto in un certo senso a tornare indietro, per cercare di togliersi di dosso certe meccaniche che invece di snellirne la formula la stavano solo appesantendo. E il risultato qual è? Che alla fine, sui nostri schermi, anche se rivestita con una veste nuova e sbrilluccicosa, c'è sempre la stessa cosa da 13 anni. Sempre la stessa cosa. Con la differenza che ora ci sono crash e bugs, a condire il tutto. Eppure molti ci cascheranno di nuovo. Ne sono sicuro. In fondo questo CoD è intriso di nostalgia e difatti vi dico questo. Il mio voto è quello sotto, ma fatelo diventare tranquillamente un 75 se siete dei fan che voglion rivivere la gloria passata. Se invece è qualcosa di nuovo che cercate, allora venite a sedervi a fianco a me in attesa.

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