Company of Heroes 3 Recensione – La visione del campo di battaglia da vicino

- Company of Heroes 3 Recensione – La visione del campo di battaglia da vicino

Dopo una lunghissima attesa di circa 10 anni, ecco che arriva il terzo episodio di Company of Heroes. Gli sviluppatori sono sempre i canadesi della Relic con i giapponesi della SEGA corporation a occupare il ruolo di publisher. Company of Heroes ha riscosso un enorme successo soprattutto con il primo episodio della serie. La sua comparsa scosse molto violentemente il genere degli strategici in tempo reale, soprattutto a livello di coinvolgimento (il sonoro è tutt’ora, a mio parere, da 10). Company of Heroes 3 cerca di rimetterci al centro del campo di battaglia facendoci assumere il comando delle forze alleate durante lo sbarco in Italia o dei soldati dell’asse durante campagna d’africa.

Gameplay che vince si cambia poco

Dopo aver completato il tutorial, il mio modo per capire quanto le cose di erano evolute nel terzo capitolo della serie è stato quello di avviare una schermaglia contro IA. La quasi totalità degli elementi è praticamente identica a prima, sono state aggiunte alcune funzioni interessanti ma poco altro. L’introduzione più incisiva è il bonus/malus che si ottiene in base alla posizione verticale. Una postazione in alto sarà molto efficace (in particolare le MG contro alla fanteria) perché la copertura degli avversari viene ridotta sensibilmente.



In alcuni casi stabilire la posizione migliore dove posizionare una squadra non è semplice, soprattutto per lo zoom della telecamera estremamente vicino al campo di battaglia. Un secondo dettaglio meritevole di citazione riguarda la possibilità di trainare i pezzi di artiglierie, i cannoni anticarro e via dicendo con l’ausilio di alcuni mezzi motorizzati. Questo permette di passare all’offensiva in modo molto più rapido rispetto a prima.

La campagna

Company of Heroes 3 ci mette a disposizione una campagna e una serie di operazioni da affrontare in giocatore singolo: lo sbarco degli alleati in Italia e le operazioni degli Afrika Korps. Il single player cambia radicalmente rispetto a prima per via della modalità a turni che è stata inserita tra un battaglia e l’altra. Ci si sente un po’ in una sorta di Total War molto semplificato, dove dovremo muovere le armate per liberare il sud Italia e parte del centro, fino a Roma. Avremo modo di vivere le battaglie storiche di quel periodo ma non necessariamente nell’ordine esatto. Potendo muovere le armate, quasi, a piacimento starà a noi scegliere se prendere l’offensiva alla larga o cercare di andare dritto per dritto per i centri abitati più importanti.


Company of heroes 3


Gli avversari potranno contrastare le nostre mosse, cercando di organizzare azioni offensive nelle aree appena conquistate. Le battaglie secondarie si potranno anche risolvere in modo automatico, facendo decidere al gioco chi sarà il vincitore in base alle forze messe in campo dai due schieramenti. Leggermente diverso il discorso della campagna d’africa in cui guideremo le forze tedesche e italiane. Bizzarro il fatto che i filmati introduttivi seguono la storia di una famiglia locale, senza però traslarsi nelle missioni vere e proprie che sono slegate dalla narrazione.

Grandi manovre

La storia è nota ma tramite questa nuova modalità a turni possiamo cambiare un po’ il corso degli eventi. In un tempo di gioco di circa 20-30 ore (in base a difficoltà e percorso che seguiremo) potremo arrivare alla fine della campagna. Da segnalare una serie di problemi che ho avuto col sistema di salvataggio. Durante la fase strategica non è possibile salvare la partita ma sarà necessario risolvere qualche turno per poter attivare il salvataggio automatico. Il risultato è stata la perdita di un’intera missione completata, non proprio il massimo.



Giocando la campagna vi consiglio di far iniziare sempre lo scenario successivo prima di uscire dal gioco. Ogni tanto fate anche un salvataggio manuale, può capitare che non si riesce più a recuperare la partita dall’ultimo salvataggio automatico. In single player è anche stata introdotta una sorta di pausa tattica che ci permette di fermare il tempo e impartire ordini alle varie unità con tutta calma.

Bello, ma non bellissimo

Partiamo dalle cose positive, come la possibilità di distruggere in modo più che credibile intere strutture a colpi di cannone. La mappe in Italia sono prevalentemente urbane e la distruzione delle strutture è strategicamente importante per snidare i nemici dalle posizioni migliori. Quasi tutti gli elementi della mappa saranno alterati se presi di mira da cariche esplosive o artiglieria, rendendo visivamente molto credibile il nostro effetto sugli scenari.

L’Essence Engine 5 fa un buon lavoro soprattutto sulla fisica e sulle esplosioni ma la grafica in generale non è particolarmente diversa dal capitolo precedente della serie. Le texture hanno ancora un discreto numero di problemi con alcuni edifici che lampeggiano di giallino per l’intera missione. La grafica è sufficiente e si è visto molto di peggio, però non è sicuramente all’altezza delle aspettative.

UI e Menu

Nota al demerito per alcuni elementi dell’interfaccia e i menù di gioco. Questi ultimi sono ridotti all’osso, esteticamente molto anonimi e anche poco curati. Molti elementi della UI sono rimasti inalterati e ogni fan della serie troverà presto dove premere per compiere una certa azione. Ci si sente a casa fin da subito ma lo zoom della telecamera è troppo vicino all’azione, decisamente troppo vicino.



I combattimenti sono molto belle a vedersi ma avremo un controllo del campo di battaglia molto limitato e dovremo affidarci alla mappa anche solo per capire cosa sta succedendo a qualche edificio di distanza. Attualmente il problema è risolvibili unicamente grazie a una mod creata dalla community, non proprio un aspetto positivo.

Audio

L’audio di Company of Heroes è sempre stato una spanna al di sopra della concorrenza del tempo. Questo capitolo è il primo che fa eccezione, proponendo suoni e effetti un po’ troppo generici. In alcuni casi il suono delle armi non corrisponde alla realtà e mi è capitato di avere una squadra MG che sparava come se avesse l’audio abbassato. Lo stesso discorso vale per i mezzi, spesso non sentiremo un carro armato muoversi perché il suono del motore non viene riprodotto correttamente.

L’aspetto peggiore sono i suoni di alcune abilità di artiglieria che si ripetono più volte oppure un bombardamento aereo fa lo stesso effetto sonoro del cannoneggiamento navale. Una cosa che mi ha fatto molto ridere è il cambio di accento che avviene quando ci si impadronisce di equipaggiamento nemico. Una mia squadra di fanteria tedesca ha recuperato un mortaio inglese e i miei soldati si sono messi a parlare con accento indiano (il mortaio apparteneva alla compagnia di artiglieria indiana). La quasi totalità delle unità è caratterizzata abbastanza bene (in particolare i britannici) e le rende anche riconoscibili quando vengono segnalate in mezzo al caos.

Intelligenza artificiale

L’IA vive di alti e bassi. In alcuni casi le truppe nemiche sono caute e evitano di farsi trovare scoperte in mezzo alla strada, utilizzando bene le coperture a disposizione. In alcune missioni le squadre avversarie saranno capaci di sorprendere le nostre truppe sul fianco se lasciamo troppo spazio libero.


Company of Heroes 3

Company of Heroes 3


Invece vi posso assicurare che vi si alzerà il sopracciglio quando vedrete gli avversari correre verso una mitragliatrice o addirittura correre avanti e indietro al contro di una strada. Lo stesso discorso riguarda i mezzi corazzati che tendono a esporsi in modo completamente inutile, girando in tondo al bersaglio fino a quando verranno bloccati da una sticky bomb e finiti da una satchel che oltretutto non sembra causare friendly fire (spero vivamente sia solo un bug). Non parliamo poi del pathing che continua ad avere sempre gli stessi problemi. Le mappa non aiutano, essendoci tanti vicoli e passaggi stretti i problemi si amplificano.

Multiplayer

La community di Company of Heroes 3 è sempre stata molto legata al multiplayer, vero motivo dell’ottima longevità dei vari capitoli. La Relic ha preferito non implementare ancora la classifica del multiplayer e dopo qualche partita si capisce il perché. Attualmente c’è una discreta difficoltà nel trovare una partita aperta (oltretutto sono quasi tutte delle 4VS4) e chi ha giocato un minimo tende ad scegliere gli Afrika Corps per ottenere una facile vittoria.

Le unità non sono assolutamente bilanciate e i tedeschi avranno vita facile contro a inglesi e americani. E’ solo questione di tempo perché i problemi siano risolti, però non fa mai piacere comprare un prodotto a prezzo pieno e non poterlo giocare a dovere.

Recensione
  • Valutazione Finale
    73Voto

    Company of Heroes 3 è uno strategico valido ma che fatica troppo a reggere il confronto con i capitoli precedenti. Come tanti altri giochi, CoH ha una community molto fedele che non ha accolto molto bene questo terzo capitolo. Un neofita sicuramente si troverà molto più soddisfatto dal gioco rispetto a un veterano. Lo stato generale è anche un po' in divenire, con tanti aspetti che devono ancora essere rifiniti a dovere. Col passare del tempo può migliorare molto, ma stiam comunque parlando di un titolo in vendita a prezzo pieno.

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