COSMOS BIT Recensione – Un’avventura spaziale “d’annata “

- COSMOS BIT Recensione – Un’avventura spaziale “d’annata “

Salace come un cobra, il team torinese SEEP torna a colpire con Cosmos Bit, metrovania multipiattaforma dal sapore retrò disponibile per tutte le piattaforme in commercio. E no, non sappiamo cosa voglia dire salace. E neanche cobra.

Vedendo le stelle

Cosmos Bit ci mette nei panni dell’eroina spaziale Stella Mironova la quale, in tuta presa allo stesso negozio di quelli di Among Us, ha il compito di salvare un tot di scienziati rimasti prigionieri in un complesso sotterraneo su di un pianeta ostile, popolato da forme di vita aliene manesche.


Cosmos Bit


Questa apparentemente banale missione di salvataggio si rivelerà, ovviamente, un casino pazzesco in cui la protagonista dovrà districarsi tra un numero elevato di pericoli ambientali, e labirinti sotterranei per poter tornara a casa sana e salva – magari anche con gli ostaggi in queste medesime condizioni.

Zebes è il mio secondo nome

Il gameplay di Cosmos Bit ricalca in pieno la formula classica dei metrovania. Controlleremo la nostra colorata alter ego attraverso ambienti bidimensionali da esplorare cercando di farsi assassinare il meno possibile – e, SPOILER, la cosa sarà molto meno semplice del previsto. Quelli che sono semplici sono i controlli di base: salto, sparo – in orizzontale o verticale – e lancio di granata (che detto così sembra una disciplina olimpica, che peraltro sarebbe molto più interessante del maledetto bridge). Viene integrato un basilare sistema di potenziamento del personaggio tramite “gemme” raccoglibili da appositi elementi di fondale da far saltare a fucilate. Tali pietrazze potranno essere spese ai save points per migliorare le proprie caratteristiche di base, nonché per…SALVARE. Sì, come gli ink ribbons. In altre parole, niubboni levateviproprio.



Spostandoci tra un ambiente e l’altro, caratterizzate per macroarea o “bioma” (termine il cui uso ad cazzum nel mondo videoludico va sempre più per la maggiore), saremo quindi chiamati a trovare il modo per sbloccare l’area successiva come nei canoni classici del genere.
L’ispirazione metroidiana risulta ben chiara, non solo per il concept di base, ma anche per la caratterizzazione dei vari ambienti sotterranei, ostili e – apparentemente – vuoti di forme di vita coscienti, come gli studios dei contenitori pomeridiani della tv generalista. Bisogna però dire che il tutto si pone come un piacevole tributo e non come un saccente manierismo; salvo qualche citazione ultradiretta, ambienti e nemici vivono di personalità propria, una personalità quasi “di sintesi” dell’esperienza videoludica di lungo corso degli sviluppatori, che mettono assieme al meglio elementi noti per dare un taglio originale al prodotto finale.

Retromania portami via

Sotto il profilo tecnico, Cosmos Bit interpreta bene il suo ruolo di gioco in stile vintage. La riproduzione dell’estetica retrò è resa bene dal comparto grafico, tanto per la scelta dei colori (la palette dell’Amstrad CPC è ripresa per bene), quanto per il design dei nemici che strizzano l’occhio a numerosi “volti noti” dell’era a 8 bit in particolare.


Cosmos Bit


Rispetto ad altre produzioni SEEP, la colonna sonora in stile synthwave – a cura di Jake D. Bind – ha una presenza quasi minimal, atta a ricreare la necessaria atmosfera tendenzialmente ansiogena di ispirazione dei classici dell’horror fantascientifico. Il sistema di controllo si rivela buono: reattivo al punto giusto, “ovattato” quanto basta nei salti, per trasmettere quel giusto feeling di passeggiata nel vuoto e/o di bestemmie tendenziali memori delle avventure di Rad Gravity.
Sono proprio le numerose chicche visive e uditive che portano il gioco a quel “next level” di attrattatività non solo per i giocatori più “vintage”, ma per chiunque apprezzi la storia dell’evoluzione videoludica e i modi in cui il passato possa essere reinterpretato e rimescolato a elementi più recenti in maniera tanto efficace quanto efficiente.

Recensione
  • Valutazione Finale
    80Voto

    Cosmos Bit è l'ennesimo tentativo riuscito del team SEEP di (ri)portare un prodotto videoludico "d'annata" in una chiave semi-moderna su piattaforme contemporanee. Il gioco risulta accessibile, pur offrendo un grado di sfida sufficiente e una longevità non "stirata", riuscendo a valere in pieno il cartellino del prezzo. Se siete fan del genere, dategli un'occhiata!

    • Grafica
      78
    • Sonoro
      85
    • Giocabilità
      80
    • Carisma
      80
    • Longevità
      78
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