Siamo nella nona era dell’umanità e il mondo ha preso una strana piega. Di giorno gli uomini vivono in tranquillità e allegria, spassandosela nelle taverne, a pesca, con gli amici e chi più ne ha più ne metta. Un paradiso, vero? No! Perché di notte arrivano loro, i mostri orrendi e schifosi che rovinano ogni velleità di pace, ammazzando gli umani di cui sopra, e la cosa dopo un po’ inizia a dare fastidio. Ma per fortuna ci sono gli Stalker, un gruppo di eroici avventurieri che, grazie al sigillo della notte, pone fine allo strapotere dei mostri e delle tenebre. Uno a zero per l’umanità, tutti a casa, recensione finita, andiamo a giocare a Puzzle bobble.
E invece no! Perché succede qualcosa che manda tutto all’aria e la notte comincia a fare nuovamente capolino, portando con sé una bella scorta di problemi (leggi altri mostri). E chi li risolverà questi problemi? Inutile che guardi da un’altra parte, sto parlando proprio con te, anche stavolta ti tocca prendere il pad e carneficizzare tutto quello che si muove su schermo. Nel gioco impersoni Vesper, una stalker armata di tutto punto e pronta a farsi giustizia sulle creature della notte. A grandi linee questa è la trama del gioco, che si svilupperà in una lunga avventura dai connotati Action Rpg. Se avete letto il sottotitolo vi starete chiedendo quali sono i punti di contatto con il capolavoro From Software, beh andiamo con calma e ci arriviamo. Abbiamo tutta la notte per parlarne.
Molto action….
Gran parte del tempo la passeremo nei dungeon e nelle mappe a trucidare mostri e schifezze assortite. Per farlo avremo a disposizione diverse armi a corto raggio, con le quali inanellare combo, premendo ripetutamente il tasto di attacco. Purtroppo, però, ogni nostra azione consumerà la barra della stamina che si ricaricherà nel tempo, quindi niente combattimenti Devilmaycry-style, sorry. Ma non preoccupatevi, perché la nostra eroina avrà anche altre possibilità di attacco, in primis le armi a lunga gittata. Proprio così, sin dalle prime battute potremo usare una bella pistola e, successivamente, altre due bocche da fuoco, tutte potenziabili. Per ricaricare i proiettili dovremo inanellare combo con le armi bianche, con questo sistema saremo costretti ad alternare attacchi ravvicinati e a distanza e la cosa funziona alla grande.
Anche perché avremo pure abilità speciali per variare ulteriormente la nostra offensiva. Armi da fuoco, armi bianche, barra della stamina… se non avete pensato subito a Bloodborne fidatevi, pad in mano lo farete. La stalker protagonista è un personaggio piuttosto dinamico, capace di schivate rapidissime, che ci consentiranno di evitare gli attacchi nemici, e sorprendenti abilità da sbloccare lungo il cammino (non spoilero oltre) Vi sentite già potenti vero? È una bellissima sensazione, che durerà all’incirca 30 secondi, visto che il gioco sin da subito si divertirà a colpirvi nelle parti basse. Ma ci torneremo dopo. Oltre alle fasi di combattimento, i momenti più action proporranno anche un po’ di sano platforming, sfide a tempo e una bella dose di esplorazione. Senza dimenticare che, da un dato momento dell’avventura in poi, si sbloccheranno anche missioni di caccia opzionali, per i giocatori più scafati. Ma in Hunt the night non si menano solo le mani, per fortuna.
… e un po’ RPG
Le prime fasi della storia sono molto lineari, con un percorso quasi obbligato e poche possibilità di perdersi. Già dall’inizio, però, il gioco propone qualche enigma (ambientale e classico puzzle) e una discreta ricerca di risorse e potenziamenti, dimostrando di voler essere più di un semplice action. È solo dal momento in cui si avrà accesso alla mappa principale che il gioco mostrerà, comunque, le sue vere potenzialità. Avremo finalmente diversi png con cui dialogare, sub quest, potenziamenti e armi da comprare, tantissimi testi da leggere per approfondire la storia e tutto quanto fa, in generale, “gioco di ruolo”.
Con la libertà data da una mappa di ampio respiro, anche l’azione ne gioverà infinitamente, visto che potremo parzialmente scegliere il nostro percorso e dedicarci ancor di più alla ricerca di tesori e segreti. A dire il vero la mappa a un certo punto diventa anche un filo troppo grossa e “confusa” e orientarsi potrebbe creare anche qualche grattacapo. Il titolo presenta anche una componente quasi alla metroidvania con parti del mondo raggiungibili solo con il giusto potenziamento. Per procedere lungo la storia servirà quindi anche un po’ di materia grigia, con qualche enigma che ben sfrutta la conformazione del mondo di gioco. Peccato, però, che per arrivare a questo momento dovrete necessariamente importunare tutto il calendario di Santi e beati nelle prime due o tre ore della storia. Perché Hunt the night prende dai Souls anche una difficoltà oltremodo punitiva, che raggiungerà i suoi apici negli scontri con i boss.
Mettete da subito in conto di ricominciare qualche fase più e più volte e, se passerete momenti disperati a chiedervi come potenziare il personaggio per questi scontri, state tranquilli, la risposta è semplice. Non si può. Esattamente come il simpatico Demon Souls se vorrete aver accesso al vero potenziamento della protagonista dovrete prima liberarvi di un paio di fastidiosi boss iniziali e lo dovrete fare contando solo sulla vostra abilità col pad. Se siete persone che desistono dopo un po’ di tentativi a vuoto, rischiate di perdervi il meglio che il gioco ha da offrirvi. Non perché la sfida dopo diventi banale (anzi) ma semplicemente perché le fasi successive risultano davvero molto ispirate e stimolanti. Ultimamente la tendenza a mettere boss coriacei già all’inizio è diventata quasi una moda, capace di stimolare i più perseveranti ma anche di far quittare il gioco agli altri dopo troppo poco tempo (si Wo Long sto parlando con te). Insomma, tirando le fila, si combatte molto, si muore di più, si potenzia ed esplora il giusto. Una formula che i Souls hanno migliorato all’inverosimile e che qui viene proposta tutto sommato con una certa perizia e ottimi risultati. Ho giusto qualche appunto per un paio di collisioni con gli attacchi nemici che non ho trovato ben centrate ma per il resto il gioco, nella sua cattiveria, è tutto sommato onesto. Ora servirebbe solo un comparto tecnico di buon livello per completare l’opera. Lo abbiamo? Ma ve lo dico subito!
Guarda che bella notte piena di mostri
Dal punto di vista tecnico, plauso assoluto per gli sviluppatori: Hunt the night è proprio un bel vedere. Le ambientazioni, i personaggi, gli orribili nemici, tutto è realizzato con una pixel art di ottimo livello e uno stile molto classico, ma assolutamente appropriato. Nelle mie run non mi sono imbattuto in bug o rallentamenti degni di nota, anche se avrei gradito caricamenti più rapidi, soprattutto dopo l’ennesima morte. Bene le musiche, quasi sussurrate per tutta l’avventura con anche momenti di epicità improvvisa e, soprattutto, gli effetti sonori, che ci aiuteranno anche ad individuare alcuni nemici invisibili (perché altrimenti il gioco era troppo semplice). Gli sviluppatori consigliano l’utilizzo delle cuffie per godere di un’esperienza ancor più immersiva e mi sento di appoggiare questo consiglio.
Il gioco non presenta alcun tipo di localizzazione nella nostra lingua e, vista la quantità di testo da leggere, non avrebbe di certo guastato per una migliore fruizione. La longevità si attesta su livelli alti, vista la difficoltà tarata in su e le missioni opzionali, per chi non ha già sofferto abbastanza. Sempre che l’inizio un filo shock non vi faccia desistere. Sarebbe davvero un peccato. Considerazioni finali. Hunt the night è un gioco bello tosto. Bello e tosto. Vi divertirà per lunghe fasi, salvo poi farvi infuriare davanti all’ennesimo boss “ingiusto”. Chi dalla sfida ricava soprattutto grandi soddisfazioni può non leggere oltre, ha trovato il gioco che fa per lui.
- Valutazione Finale84Voto
Gli altri, invece, dovranno armarsi di una certa pazienza, se vorranno almeno scalfire tutto quello che il prodotto ha da offrire. Il consiglio è quello di non cedere, ne vale assolutamente la pena.