Ora i kaiju del gioco non sono proprio dei laureati ad Harvard e quindi ci metteranno un po’ di tempo prima di localizzare il laboratorio principale; una volta che ci avranno trovato, però, il consiglio è quello di darsi velocemente alla fuga e nascondersi da qualche altra parte, perché il simil Godzilla non avrà pietà alcuna. Viene da sé che il ritmo di gioco risulta piuttosto vario e stimolante, un continuo balletto tra attacchi per rallentare i mostri, potenziamento delle strutture, fughe roccambolesche una volta scoperti e così via. Ad aggiungere anche un minimo di imprevedibilità ci pensano diversi eventi random, sia positivi che negativi, in grado di capovolgere le sorti di una missione. Quelli a nostro favore potranno essere di volta in volta scelti tra 3 diversi, per permetterci comunque di seguire la strategia che meglio preferiamo. Quelli negativi, invece, verranno mostrati ad inizio turno e spesso renderanno le già non semplici missioni ancora più impegnative. Fatte le dovute premesse sullo schema di gioco, possiamo dire che le meccaniche vengono gradatamente introdotte dalle prime missioni della campagna ma che il livello di difficoltà si impennerà velocemente e punirà i giocatori meno attenti. Capiterà spesso di dover ripetere una missione per aver completamente sbagliato approccio, spesso costringendoci a lunghe sessioni trial and error. Il consiglio è quello di dedicare tempo alle primissime fasi, raccogliere il maggior numero di medaglie (obiettivi) e padroneggiare a fondo le varie possibilità prima di avanzare verso le missioni più dure.
Un esercito a portata di mano
Un esercito a portata di mano. I controlli sono quelli tipici di uno strategico a turni, interamente gestibili con il mouse e semplicissimi nella loro esecuzione. All’inizio si rimane quasi sorpresi di fronte alla semplicità dei comandi, cliccando sulle singole unità si aprono infatti pochissime possibilità di scelta, illudendoci che il titolo possa andare bene anche per i neofiti. Le prime missioni scorreranno via senza problemi ma ben presto il titolo mostrerà la sua natura più hardcore di quanto non si possa sospettare. Per questo, potenziare le nostre unità spendendo le medaglie conquistate nelle varie missioni è una pratica assolutamente consigliata. Detto questo, il ritmo è sicuramente lento e compassato e la struttura a turni consente di pianificare tutto con calma, cancellare qualche azione sbagliata e ponderare bene le decisioni prima di farsi spazzare via da un lucertolone troppo cresciuto. I difetti della struttura di gioco risiedono in parte in una certa cripticità di alcune fasi dove non è particolarmente chiaro come agire e in parte in un ritmo eccessivamente compassato, con missioni spesso molto lunghe e dove pochi errori possono costringerci a ripetere tutto da capo. Gli appassionati diranno che il buon strategico deve essere così: duro e senza sconti, facile da giocare ma difficile da padroneggiare.
Eppure in alcuni momenti ho avuto l’impressione che il titolo prendesse troppo poco per mano il giocatore, gettandolo quasi subito da solo in mare aperto. Il neofita attirato dalla grafica simpatica e dalla presenza dei Kaiju, quindi, è avvertito. Per il resto, la campagna fa di tutto per risultare il meno ripetitiva possibile, variando la formula quel tanto che basta per continuare ad interessare il giocatore. In alcuni momenti, però mi è sembrato di trovarmi di fronte quasi ad un puzzle game, dove le scelte realmente corrette sono limitate e la libertà concessa al giocatore più apparente del previsto. Per questo motivo, le sfide per scalare la leatherboard si sono rivelate maggiormente divertenti rispetto a quelle story driven, più libere e in generale più caciarone. Non manca neppure un completo editor per poter realizzare le mappe dei nostri sogni e condividerle con altri sventurati sindaci. Insomma, quanto ad offerta ludica ci troviamo di fronte ad un pacchetto completo, in grado di offrire qualcosa di interessante a chiunque.
ZX Spectrum rules!
La prima cosa che balza all’occhio una volta iniziato a giocare è il peculiare stile grafico scelto dagli sviluppatori. O meglio, più che la grafica quello che colpisce è la palette di colori scelta per rappresentare gli ambienti e gli enormi Kaiju. Inutile girarci intorno, la prima impressione è quella di trovarsi di fronte ad un modernissimo gioco per ZX Spectrum, facendo il titolo un uso intensivo di colori primari e di una grafica tutto sommato semplice e stilizzata. Dalle immagini a corredo potete farvi un’idea della cosa, anche se c’è da dire che in movimento il tutto restituisce un buon colpo d’occhio, grazie a zoomate improvvise, animazioni di intermezzo stile anime ed effetti grafici assortiti. A farla da padrone ovviamente saranno gli enormi mostri ed il loro potere distruttivo, spesso protagonista di scenette animate simpatiche ma alla lunga ripetitive. Stride un po’ con la grafica in game quella scelta per i menu che propongono uno stile realistico e filmati con attori in carne ed ossa. L’effetto complessivo è quello di un collage di stili forse un tantino troppo spinto. Quello che conta in un prodotto di questo genere è, comunque, la leggibilità delle situazioni di gioco, che risultano sempre chiare, con menù funzionali e veramente ridotti all’osso.
C’è da dire che in alcune missioni le animazioni di intermezzo che mostrano i poteri dei vari Kaiju risultano un filo troppo invasive e dopo qualche volta che si ripetono la voglia di skipparle, o disattivarle defininitivamente, prenderà il sopravvento. Per il resto il comparto tecnico risulta promosso e certamente consono al tipo di gioco e al livello della produzione. Le musiche sono discretamente piacevoli, accompagnano senza infastidire e non rischiano di finire disattivate, anche se nei momenti in cui è richiesta maggiore concentrazione potremmo scoprirci ad abbassare il volume. Il doppiaggio è limitato a pochi sporadici momenti tutto sommato accessori e costituisce più una piccola chicca che un reale valore aggiunto. Il gioco, purtroppo, non è localizzato in italiano e qualche spiegazione iniziale delle meccaniche rischia di rimanere oscura per chi non conosca altre lingue. La longevità è buona, garantita anche dalle modalità aggiuntive rispetto ad una campagna comunque sufficientemente lunga ed interessante, che non si farà completare in un weekend. Non manca persino la possibilità di sfidare un amico in partite pvp in locale con un giocatore a comandare il Kaiju di turno e l’altro a difendersi. Modalità simpatica ma tutto sommato accessoria.