Da quanto tempo non ci capitava un bel puzzle game da recensire? Per di più un puzzle game per Switch, console perfetta per questo genere di giochi da partite mordi e fuggi. Grazie a Kana Quest possiamo finalmente tornare a spostare blocchi, cancellare forme colorate, incastrare roba e tutto quello che si fa di solito in un puzzle game. Allora vediamo un po’ di che si tratta stavolta…. che sono questi simboli? Dovrei collegare questa roba come? Clicca due volte per sentire la lettura, eh, cosa significa? Meglio fare un passo indietro, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Kana Quest è sì un puzzle game, ma un po’ particolare. È un puzzle game per studenti di giapponese! Allora, dovete sapere che la lingua del sol levante prevede non solo l’utilizzo di ideogrammi ma anche di due diversi alfabeti fonetici (uno dedicato alle parole di origine giapponese e uno a quelle “straniere”: hiragana e katakana). Questi simpatici simboli, che per forza dovrete imparare a memoria appena iniziato a studiare la lingua, non sono, però, lettere, ma sillabe.
Eccezion fatta per pochi casi (vocali e “n” che godono di simboli a sé) il resto dei kana rappresenta suoni come ka, ki, ku, ke, ko, ra, ri, ru … vabbè ci siamo capiti. Alla fine, quindi, si tratta di imparare un centinaio di simboli per poter iniziare anche solo a scrivere il proprio nome e cose così. Pensavate che il giapponese fosse una lingua semplice, eh? Davvero lo pensavate? Strano, perché non lo è affatto. Comunque, gli sviluppatori devono aver ancora impressi i giorni passati a scrivere infinite volte questi kana sui quaderni, a tentare di leggerli, a inventarsi idee per memorizzarli in qualche modo. Ed è così che se ne devono essere usciti con l’idea per questo titolo. Un bel puzzle game che ci permette di imparare divertendoci. Non giriamoci attorno, l’ultima frase avrà fatto rizzare più di un pelo sulla schiena di qualcuno e rievocare ricordi nefasti alla Mario is Missing. Quando un gioco cerca di insegnarci qualcosa la fregatura sta sempre dietro l’angolo. Sarà questo il caso? Oppure avremo tra le mani una rara eccezione alla regola aurea? Avventuriamoci subito senza indugio nel magico mondo dell’alfabeto nipponico e scopriamolo!
Ogni kana cerca il suo amico
Come abbiamo visto, l’alfabeto fonetico rappresenta suoni sillabici prevalentemente composti da due lettere (tipo “ka” oppure “so”) . Sulla plancia di gioco avremo tutta una serie di tessere, ognuna con un bel kana stampato sopra. Il nostro compito sarà quello di spostare le varie tessere per collegarle tutte tra loro, seguendo una semplice regola. Affinché le due tessere si leghino, infatti, devono avere almeno una lettera che compone la loro sillaba di lettura in comune (la vocale finale o la consonante iniziale). Non esiste un numero massimo di mosse ma terminare con pochi movimenti ogni livello ci regalerà monete d’oro con cui sbloccare i successivi. I livelli sono divisi in mondi, ognuno dei quali aggiunge qualche regola ulteriore per rendere l’esperienza un po’ più varia. Avremo così tessere che non possiamo spostare ed altre che si muovono in una sola direzione, per esempio. Presto ci imbatteremo anche in kana misteriosi, dei quali dovremo indovinare la lettura osservando con quali altri si legano. Si tratta di uno stratagemma per costringere il giocatore a ricordare i vari caratteri e tutto sommato una aggiunta sensata alla meccanica di gioco. Per il resto, Kana quest è tutto qui, livello dopo livello e tessera dopo tessera.
Si tratta di un puzzle game dal ritmo piuttosto compassato, che ci richiede di studiare ogni mossa e che premia la pianificazione rispetto alla velocità. La progressione è molto lineare con i livelli da affrontare in rigoroso ordine e i mondi che si sbloccano solo dopo un tot di medaglie conquistate. Per i più frettolosi, esiste anche l’opzione per sbloccare tutto e subito, in barba a qualsivoglia sfida (ma utile se doveste rimanere fermi troppo tempo su un determinato puzzle). Non esistono modalità aggiuntive da selezionare, se si esclude una pratica plancia riepilogativa con tutti i Kana e la possibilità di switchare tra i due alfabeti in modo da ripassare quello che vi interessa di più. I controlli rispondono bene, soprattutto se opterete per quelli tattili, un filo più immediati dei pulsanti, ai quali comunque presto farete la mano. La grafica si attesta su una sufficienza larga, con una perfetta leggibilità di quello che avviene su schermo (e ci mancherebbe altro) e uno stile in pixel art molto semplice ma riuscito. Le musiche non sarebbero neppure male, anche se nella loro ripetitività vi prenderà a sfinimento e avrete presto la voglia di abbassare il volume. Arrivati a questi punti, però, vi starete facendo una domanda: tutto questo mi aiuterà davvero a imparare i kana?
Chiudi quel gioco e mettiti a studiare!
A chi si rivolge esattamente Kana Quest? Certamente non ai giapponesi, che avrebbero difficoltà a ritenere le sue meccaniche sufficientemente immediate (per loro “ka” è semplicemente “ka”, non k+a). Non si tratta nemmeno di un titolo pensato per chi non conosca già un minimo l’hiragana, affrontare un livello senza sapere nulla della scrittura giapponese lo rende, infatti, eccessivamente macchinoso. È vero che possiamo cliccare due volte una tessera per vederne la lettura, ma senza aver già memorizzato in qualche modo i simboli, tutto diventa piuttosto complicato. Anche perché, dopo i primi stage tutto sommato immediati, gli schemi successivi ci impegnaranno abbastanza per trovare la soluzione.
Ecco, quindi, che Kana quest finisce per rivolgersi ad una fetta di pubblico ben precisa e, se vogliamo, piuttosto limitata. Chi conosca già la scrittura giapponese e voglia ripassarla o fare, comunque, esercizio per ricordarla meglio o non dimenticarla. Difficilmente Kana quest vi insegnerà le basi dell’hiragana, mi dispiace, ma per quello servono ancora la vecchia cara matita e tanti fogli da scarabocchiare. Potrà, però, aiutarvi a sciogliere un po’ la memoria, a rendere più veloce il ricordo e la lettura, a far pratica in maniera divertente. Perché, alla fine, il titolo risulta ben fatto e i tantissimi livelli a disposizione anche piuttosto stimolanti se vorrete puntare all’oro in ogni stage. Kana quest è, così, un buon puzzle game che potrà essere fruito completamente, però, solo da una fetta di utenti limitata. Ed alla fine è un gran peccato.
- Valutazione Finale77Voto
Kana Quest si rivolge ad una fetta di pubblico piuttosto ridotta, basando le sue meccaniche sulla conoscenza dell'hiragana. Giocare da completi neofiti è un'esperienza piuttosto faticosa, dato che i vari puzzle iniziano a diventare complessi già dopo pochi livelli. Per il suo pubblico di riferimento, però, il titolo risulta sicuramente piacevole e sufficientemente difficile. In definitiva, siamo di fronte a un buon puzzle game, ma non per tutti (purtroppo). Se, però, fate parte della cerchia di "Kana-eruditi" fateci più di un pensiero sopra.