Monster Hunter Rise Recensione – La stagione di caccia apre anche su PS e Xbox

- Monster Hunter Rise Recensione – La stagione di caccia apre anche su PS e Xbox

Dopo la pubblicazione su Nintendo Switch, i successi di critica e vendite e la recente espansione, finalmente Monster Hunter Rise arriva a disposizione degli utenti Sony e Microsoft, come sarà andato il salto generazionale? Siamo abituati nel mondo dei videogiochi a conversioni “impossibili” giochi adattati ad hardware poco performanti, spesso con risultati miracolosi. Ultimamente, però, si fa sempre più strada una moda inversa, che vede tanti piccoli gioielli dell’ibrida Nintendo trasportati su macchine di nuova generazione (No More Heroes è uno degli ultimi esempi).

Così, un po’ a sorpresa a dire il vero, Capcom ha deciso di ampliare la base di utenza del suo simulatore di caccia con una conversione per certi versi sorprendente. Il gioco è disponibile già da qualche giorno anche su Playstation 5 e Xbox Series, oltre ad essere incluso nell’abbonamento Game Pass. Si tratta, quindi, di un’occasione piuttosto ghiotta anche per tutti quelli che per un motivo o per l’altro non si sono mai avvicinati al simulatore di caccia Capcom. Esatto, sto parlando proprio a te. Vedo dalla tua espressione che la serie di Monster Hunter non ti è molto familiare, non preoccuparti siamo qui apposta anche per te.

Vuoi dirmi che c’è anche una trama?

Se hai sempre pensato che Monster Hunter altro non fosse che una sequela infinita di missioni contro bestie sempre più forti, beh ti sei sbagliato alla grande. Nel gioco c’è anche una trama che fa da filo conduttore al nostro sterminio animalesco. Devi infatti sapere che le creature che vivono vicino al nostro villaggio, solitamente piuttosto tranquille, sono ultimamente in preda a una specie di furia, che per l’occasione chiameremo “La furia” (marchio registrato).


Monster Hunter Rise


E come riusciremo a placare le simpatiche bestiole senza inimicarci per sempre ogni associazione animalista del mondo videoludico? Ovviamente grazie al magico piffero che è custodito nella Foresta incantata dei folletti (psss non è vero, dobbiamo sterminarle tutte a colpi di spada, non ditelo in giro). Così, mentre ehm “calmeremo” i mostriciattoli, faremo anche conoscenza di tanti personaggi che ci aiuteranno nella nostra opera assolutamente pacifica e ci insegneranno tecniche di rilassamento animale (ci siamo capiti, no?).

Ok non siamo di certo di fronte ai massimi livelli narrativi ma fa comunque piacere avere un minimo di storia da seguire e un senso di progressione che non rimanga soltanto nelle nostre statistiche. Per il resto, spetterà a noi avanzare come meglio crediamo, tra una caccia da soli e una caccia in compagnia (un totale di due cacce).

È il tuo primo giorno a Monster-landia?

La serie di Monster Hunter nasce su Playstation 2 nel lontano 2004 ed è stata convertita praticamente su qualsiasi console, portatile o casalinga. Si tratta, dunque, di un franchise ormai consolidato e spiegarne le basi è un po’ come recensire l’ultimo Fifa dicendo che l’obiettivo è buttare la palla dentro la porta. Ciò nonostante, ci sono sempre nuovi giocatori che potrebbero essere incuriositi e che magari non hanno mai provato uno dei vecchi titoli. Beh per loro c’è un’ottima notizia: Monster Hunter Rise è il titolo migliore per i neofiti e chi si avvicina per la prima volta al franchise. Non fraintendetemi, il gameplay è super stratificato e le opzioni a disposizione del giocatore sempre numerosissime, quasi spiazzanti.

Per la prima volta da quando seguo la serie, però, mi sono trovato di fronte ad un tutorial e un range di missioni iniziali che non confonde il giocatore ma lo prende per mano e riesce nel compito di spiegare bene le basi senza risultare troppo complesso o noioso. Inizialmente la quantità di informazioni è quasi soverchiante ma il gioco riesce ad adattarsi al ritmo dell’utente senza lasciarlo troppo spaesato.



Le prime battute di caccia saranno così, inevitabilmente, goffe e piene di errori ma piano piano riusciremo a capire i meccanismi, a padroneggiare l’inventario e a puntare mostri sempre più forti e grossi. Monster Hunter è sempre stata una serie a suo modo criptica, dove il giocatore imparava più dal campo e dai propri errori che attraverso tutorial o informazioni e hud a schermo (che, infatti, inizialmente erano molto limitati). Col tempo, Capcom ha gradatamente addolcito la formula, nel tentativo di ampliare sempre più il suo bacino di utenza.

Ora mi sento di dire che Rise è l’occasione perfetta per salire a bordo di questa serie e capire se fa per noi o no. Gli appassionati possono, comunque, stare tranquilli, la difficoltà e la sfida ci sono sempre, solo leggermente spostati più avanti nella progressione. E questo, sicuramente, è un punto a favore di una produzione forse adesso un filo più mainstream ma anche più godibile.

Ci sono troppi comandi per questo joypad

Veniamo ora più dettagliatamente ad analizzare il gameplay e le opzioni a nostra disposizione. Monster Hunter Rise è un gioco già uscito da tempo, quindi le sue caratterisitiche principali sono già note agli interessati e questa recensione le analizzerà a grandi linee. Capcom ha provato a svecchiare la formula rendendo i combattimenti un po’ meno macchinosi, soprattutto grazie alle mosse che potremo performare con gli insetti filo (grazie alle quali danzare nell’aria come novelli Spiderman). Il nostro avatar risulterà, così, più scattante e rapido rispetto al passato, anche se le mosse filo necessiteranno di tempo per la ricarica e, quindi, non ne potremo abusare più di tanto.

I vecchi giocatori saranno, così, lieti di ritrovare negli attacchi classici tutta la lentezza e pesantezza del passato. Altra aggiunta da non sottovalutare è il nuovo compagno animale che ci seguirà nelle nostre avventure, insieme al fidato Felyne. E cosa avrà pensato Capcom dopo un gatto combattente? Ma un cane combattente, è ovvio! Potremo persino cavalcare il nostro fidato Canyne (ehm proprio così.) e guadagnare ulteriore velocità di azione.



Quel che conta è che i nostri compagni meneranno come fabbri (sopratutto nelle prime missioni) dandoci la possibilità di impratichirci col sistema di controllo senza essere spazzati via troppo presto. Affrontare le sessioni in solitaria ora con due assistenti contribuisce a renderle un filo meno ostiche e limitare quel senso di frustrazione, tipico della serie, alle missioni più avanzate. Anche i mostri potranno essere cavalcati e scagliati all’attacco di altri nemici, dandoci qualche opzione strategica in più. (oppure potete farlo semplicemente per il gusto di provare un toro meccanico di qualche tonnellata). Tutto questo ventaglio di possibilità incide, purtroppo, negativamente sull’immediatezza del sistema di controllo che, soprattutto nelle prime ore, faremo un po’ fatica ad assimilare. L’accesso rapido all’inventario, in particolare, non è particolarmente intuitivo o comodo, anche se occorre dire che il gioco sfrutta praticamente ogni singolo tasto del pad e che, quindi, non rimanevano grandi opzioni ancora a disposizione.

Inutile girarci intorno, Monster Hunter richiede pratica, tempo per padroneggiare i comandi, tempo per capire le tattiche di gioco, tempo per conoscere i mostri avversari. Buttare giù le creature più grandi è sempre una bella soddisfazione, amplificata dalla consapevolezza che qui non ci regala niente nessuno. Analizzare ogni singola opzione del gioco, ogni tecnica, ogni parte del villaggio di Kamura, porterebbe via pagine e pagine. Inizieremo menando goffamente fendenti all’aria, ci troveremo presto a sfruttare la fauna endemica e i potenziamenti, a cavalcare i nemici, a collocare trappole, a migliorare equipaggiamento e aiutanti. Ogni sessione ci renderà un pochino più abili e questa è la grande magia di questa serie.

Meglio soli o ben accompagnati?

Monster Hunter ha da sempre una doppia anima: quella di gioco single player (dalla difficoltà piuttosto elevata) e quella di multiplayer collaborativo. Sta a noi decidere come affrontare le singole missioni, se dedicarci alla campagna in solitaria (e mettere in conto taaaaanto tempo per migliorarsi) o chiedere aiuto a qualche cacciatore in giro per il globo. In entrambi i casi la formula appare assolutamente rodata e godibile. In solitaria potremo gestire ogni sessione con più calma, cercare oggetti e materiali, cacciare i mostri opzionali e esplorare le bellissime mappe di gioco (ricche di segreti e scorciatoie). Si tratta di un ritmo sicuramente più compassato del multiplayer ma necessario per permetterci di migliorare le nostre tecniche. Con più giocatori, invece, tutto è maggiormente frenetico e il tempo da perdere in attività secondarie quasi nullo.


Monster Hunter Rise


La tendenza generale delle partite online, infatti, è più quella di andare dritti sull’obiettivo e buttare giù il nemico in meno tempo possibile. Non ho riscontrato alcun problema o rallentamento nelle varie missioni che, anzi, ci buttano nella mischia piuttosto rapidamente sia che si scelga di partecipare ad una richiesta altrui, sia che si decida di creare la propria stanza. La community è ricca di utenti e tutto sommato molto aperta anche ad accogliere novizi alle prime armi.

Affrontare i mostri più grossi in quattro giocatori, coordinando gli attacchi, è tanto semplice quanto gratificante e ben presto si finisce col perdere il senso del tempo. La grandissima quantità di nemici e variabili sul campo rende ogni partita stimolante e difficilmente la noia farà capolino prima di un bel quantitativo di ore. Mettete, comunque, in conto qualche inevitabile intoppo nella progressione che a un certo punto alzerà il livello di difficoltà quel tanto che basta per farci ripetere alcune missioni più e più volte. Ma quando succederà avrete già un bel po’ di esperienza su Monster Hunter Rise e tutti gli strumenti per superare gli intoppi.

Beautiful monster

L’opera di conversione fatta per portare Monster Hunter Rise sulle console casalinghe di nuova generazione è sicuramente di ottima fattura. Ad una prima occhiata è difficile capire che ci troviamo di fronte ad un gioco per Switch riadattato, segno del buon lavoro fatto dagli sviluppatori. L’alta risoluzione, la scelta cromatica particolarmente accesa, lo stile caricaturale ma non troppo dei personaggi, tutto contribuisce a rendere il colpo d’occhio piacevole anche su schermi grandi. Scendendo un po’ più nel particolare, si possono notare i limiti della produzione originale, come una ridotta quantità di poligoni per mostri e personaggi e ambienti non eccessivamente ricchi di dettagli.

Anche le compenetrazioni poligonali sono all’ordine del giorno e potrebbero far storcere il naso ai puristi della grafica. Si tratta, comunque, di piccole sbavature che non inficiano minimamente l’esperienza e sulle quali si può, tutto sommato, passare sopra. Alla fine parliamo, comunque, di una conversione da una macchina molto meno performante e certi limiti sono insiti nella natura stessa del titolo. Quello che conta è che il motore di gioco funziona in maniera egregia, senza rallentamenti o indecisioni e le nostre battute di caccia saranno piacevoli come non mai.


Monster Hunter Rise


Capcom ha, inoltre, regalato agli utenti console tutte quelle personalizzazioni grafiche che solitamente restano appannaggio dei pcisiti, rendendo possibile smanettare nei settaggi e trovare il compromesso grafica/frame rate che preferiamo. Plauso particolare ai tempi di caricamento che su console di nuova generazione risultano quasi immediati. Le musiche sono di buon livello, forse, però, un filo troppo ripetitive e nelle missioni più lunghe ho avuto, di tanto in tanto, la tentazione di abbassare il volume.

Ottimo anche il doppiaggio, inglese o giapponese, mentre tutti i testi sono tradotti nella lingua italiana più che discretamente. Per quanto concerne la longevità Monster Hunter Rise è un titolo che può rubarvi decine di ore senza che neanche ve ne accorgiate, sia in single che, soprattutto, in multiplayer. Tutto questo, ovviamente, a patto di apprezzare la particolare struttura di gioco e non arrendersi di fronte a qualche passaggio a vuoto. Se persisterete potreste trovare il vostro nuovo gioco preferito.

 

Recensione
  • Valutazione Finale
    89Voto

    Se siete appassionati di Monster Hunter non ci sono ragioni per non prendere anche questo titolo, che risulta ancor più bilanciato dei precedenti e non rinuncia a quella profondità e difficoltà tipiche della serie. Non tutte le modifiche potranno essere di vostro gradimento ma sono, comunque, inserite nel gameplay in modo sapiente e omogeneo.
    Per i nuovi arrivati, i curiosi, quelli che hanno provato i vecchi titoli senza che scattasse la scintilla, l'occasione è d'oro. Siamo di fronte al Monster Hunter più "accogliente" di tutti ed un punto di partenza ideale per i nuovi cacciatori. Non è un gioco per tutti, ovviamente, e molti potrebbero trovarlo ancora indigesto. Ma se le sfide non vi spaventano, forse è giunto il momento di provare la serie Capcom e capire perché è così popolare. Ci vediamo a Kamura, cacciatori!

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