Shuttlecock-H Recensione – Polli nello spazio? Non proprio.

- Shuttlecock-H Recensione – Polli nello spazio? Non proprio.

Donne nude su Switch!

Ora che ho la vostra attenzione posso parlarvi di Shuttlecock-H, questo bel titolo pieno di donne nude (su Switch). Quello che credevamo impossibile è accaduto e qualcuno negli uffici della grande N, evidentemente, non si è accorto di quel che stava per essere pubblicato. Oppure i tempi sono semplicemente cambiati, facciamocene una ragione, e diamo il benvenuto a una Nintendo più libertina del passato. Fatto sta che Shuttlecock-H è qui sul Nintendo e-shop, pronto per essere scaricato e goduto da fortunati utenti rigorosamente over 16 anni (Pegi approved). Ricordate gli anni 90′, i fumosissimi bar, i cabinati rigorosamente in fondo alla stanza, dopo il frigo dei gelati? Ricordate quei giochini tipo Gals Panic della Kaneko, quelli perennemente occupati da quarantenni mezzi avvinazzati, birra muniti e dalla loquacità blasfema, intenti a spogliare fanciulle 108×72 pixel in una sorta di Qix?


Shuttlecock-H


Ricordate che non potevate avvicinarvi a detti cabinati per la presenza dei signori di cui sopra e per i freni inibitori che l’alcool non vi aveva ancora levato? Beh ho un’ottima notizia, quei quarantenni di una volta ora siete voi! Ma rispetto al passato potete dire addio al rumore del bar, agli occhi indiscreti degli avventori, allo sguardo di commiserazione della barista che vi ha servito una Peroni media e vi ha seguito per ore mentre perdevate vita e diottrie nel vostro discutibile hobby. Ora finalmente potete sfogare i vostri istinti da soli, nel buio della vostra cameretta chiusa a chiave e con le cuffie, per una fruizione sana del videogioco e socialmente accettata. Ma non perdiamo altro tempo che queste ragazze non si spogliano certo da sole (in realtà si ma non sottiliziamo).

Vuoi dirmi che c’è anche un gioco?

Una volta lanciato il software veniamo accolti da un bel filmato di presentazione che lascia ben poco spazio all’immaginazione (siete avvisati, evitate di lanciarlo alla cena di Natale con tutto il parentame). L’obiettivo del gioco è chiaro sin da subito: abbiamo tre simpatiche fanciulle da conquistare e che ci dimostreranno il loro amore perdendo sempre più vestiti e salutandoci in pose sempre più plastiche e esplicite, stage dopo stage. Per fare colpo sulle ragazze dovremo raccogliere dei cuori con il nostro Shuttle(cock) cercando di evitare i “laseroni” e tutte le bocche da fuoco che ci vogliono tanto ma tanto male. È chiaro che il titolo si rivolge ad un pubblico dalla spiccata manualità (no doppi sensi) perché ben presto ci verrà riversato contro un arsenale che levati (ma levati proprio).



A questo si aggiunge la cattiveria della meccanica di gioco che prevede la scomparsa di tutti i cuori dallo schermo ogni volta che saremo colpiti. Grazie sviluppatori, troppo gentili. Oltre a lavorare di polso (e basta, dai) con lo stick analogico, potremo anche performare ben una azione aggiuntiva, premendo uno qualsiasi degli altri tasti della Switch (tranne il tasto power che spegne la console e vi ripristina la dignità). Si tratta niente popò di meno che dell’utilissimo turbo (rigorosamente da ricaricare) con cui dribblare tutto il dribblabile. Il gioco è tutto qui, livello dopo livello e ragazza dopo ragazza, con qualcosina da sbloccare per i più bravi e la galleria delle immagini se ancora vi resta un minimo di imbarazzo da buttare via. Ma veniamo finalmente a quello che stavate tutti aspettando. Il paragrafo sulle musiche.

Se riesci a leggere questa riga non hai giocato a Shuttlecock-H abbastanza

Allora, va bene l’introduzione, le meccaniche di gioco e tutto il resto ma quanto osa concretamente questo Shuttlecock-H? Beh, possiamo dire che il livello di nudità è pari a uno dei tanti Strip Poker che andavano di moda una volta, quelli che stavano su uno o due floppy, per capirci. Stiamo parlando della preistoria degli home computer, quando ammirare le immagini scarsamente digitalizzate di beltà femminili o delle loro controparti in stile cartoon era assolutamente normale (quando non c’era nessun altro in casa). Oggi siamo abituati a ben altro e il gioco fa un minimo di scalpore giusto per la console su cui è pubblicato e non certo per la rappresentazione (invero un pochino mediocre) delle nostre spasimanti.


Shuttlecock-H


Alcuni momenti in Shuttlecock-H sono anche censurati, come se, improvvisamente, il parental control della Nintendo avesse buttato giù la porta dello studio di sviluppo a calci e imposto un minimo di pudore non richiesto. Quello che delude maggiormente è lo stile con il quale sono riprodotte le protagoniste, sufficiente ma nulla più. In un gioco che basa quasi tutto sulla forza delle immagini potete capire come sia un limite mica da poco. Incredibilmente, in un comparto tecnico tutto sommato appena sufficiente, spiccano le musiche di accompagnamento, varie e piacevoli, che potrebbero spingervi ad alzare il volume della console. Ma non dovete farlo mai e poi mai, perché ben presto le musiche saranno coperte dagli inequivocabili gemiti delle ragazze e voi volete ancora salutare i vicini di casa, quando vi incontrano, vero? Chiudo con la longevità, non particolarmente elevata e prolungata un po’ artificiosamente dalla difficoltà di alcuni stage. Ma questo è un gioco piccolo, da cancellare e riscaricare alla bisogna in modo che il cuginetto che vuole giocare a Pokémon sulla vostra console non lo trovi mai. Diabolici sviluppatori, avete pensato proprio a tutto!

Recensione
  • Valutazione Finale
    69Voto

    Shuttlecock-H è esattamente quello che sembra, il figlio illegittimo dei giochi pruriginosi di una volta, per metà imbarazzanti e per metà profondamente ingenui. Non c'è molto da giocare e da vedere in un titolo tutto sommato fin troppo piccolo, che inciampa proprio dove vorrebbe conquistare il suo pubblico, in una direzione artistica un filo svogliata e poco sorprendente. Resterà alla storia come uno dei più convinti e sfacciati difensori del naturismo su console Nintendo, ma forse troppo presto dimenticato dai più. Insomma, sotto il vestito niente.

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