
Era da un sacco da un sacco di tempo che non si vedevano FMV prodotti da grandi case videoludiche. Il mondo è sempre capace di sorprenderti.
Cento anni di mistero
Il gioco è quasi interamente composto da sequenze in FMV, in cui vediamo un gruppo di attori che interpreta i vari personaggi. L’interazione durante queste sequenze è ai minimi termini: è solamente possibile selezionare alcune risposte che la nostra protagonista potrà dare alle affermazioni degli altri comprimari, ma senza mai andare effetivamente ad influenzare in alcun modo la narrazione che procederà in maniera univoca e lineare. Capite dunque che The Centennial Case rientra a malapena nel genere visual novel, visto che manca al giocatore la possibilità di determinare il corso degli eventi con le proprie scelte.

Grazie ad un espediente narrativo è stato possibile far interpretare i personaggi di epoche diverse agli stessi attori: qui abbiamo la protagonista Nanami Sakuraba, e i tre personaggi che interpreta.
La verità è sempre una sola!
I casi si dividono in due momenti: uno in cui si assiste ai filmati, e uno in cui attraverso un minigioco bisogna utilizzare degli elementi detti “indizi” per rispondere ad alcune domande e formulare delle ipotesi. Tradotto in gameplay, il minigioco assume l’aspetto di una specie di puzzle, in cui bisogna unire fra loro dei tasselli che presentano gli stessi simboli. Ogni volta che si uniscono uno o più tasselli si ottiene un’ “ipotesi” e parte un piccolo filmato, il più delle volte realizzato in 3D, che ricostruisce gli avvenimenti e fornisce una possibile ricostruzione dei fatti inerenti l’omicidio.
Dorama style
Sul lato tecnico del gioco non sento di poter esprimere alcuna critica, cosí come sulla “grafica” il cui unico esempio sta nel puzzle di formulazione delle ipotesi di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente. Anche l’interfaccia è ridotta all’osso, scelta saggia che permette di seguire la storia senza alcuna distrazione. E se malauguratamente pensate di aver perso una frase o due a causa di una notifica sullo smartphone, niente paura! È possibile “riavvolgere” il filmato e rivedere le scene quante volte si vuole. Quello che posso giudicare a livello visivo è legato più agli aspetti che si potrebbero commentare in un film ed è quello che farò, partendo dall’interpretazione degli attori. Sebbene nessuno sia veramente cane, è palese che la maggior parte del cast proviene dal mondo dei dorama, con la sua recitazione lievemente sopra le righe, fatta di battute dette con enfasi, silenzi e teatralità. È uno stile ben diverso da quello verosimile a cui siamo abituati in occidente e agli occhi di uno spettatore non abituato a questo tipo di recitazione, tutto potrebbe sembrare eccessivamente “pittoresco”, per cosí dire.

La recitazione di tutti i protagonisti è quella “teatrale” ed “esagerata” tipica dei dorama. Qui un esempio di “puntata di dito overdrammatica”.
- Valutazione Finale73Voto
The Centennial Case è un gioco per molti aspetti anacronistico, che porta avanti un'idea di videogioco omai passata. Questo livello di passività e scarsa interattività in un videogame è una cosa a cui ormai il mercato ci ha disabituato. Sinceramente io l'ho apprezzato in qualità di giallo con una trama interessante, ma ero già mentalmente preparato a trovarmi sotto gli occhi un prodotto realizzato con la struttura di un dorama, e non mi sbagliavo. Anche volendo soprassedere sul lato registico comunque, il vero neo di questa produzione è il gameplay che non riesce a rendere minimamente accattivanti le fasi di ragionamento, e anzi rischia a tratti di spezzare il buon ritmo della trama. In definitiva dico questo: The Centennial Case potrebbe risultare un buon acquisto solo per coloro che conoscono e apprezzano le produzioni televisive giapponesi (cosa che, in fin dei conti The Centennial Case è) o agli amanti dei gialli che amano calarsi nei panni del detective. Se invece siete appassionati di entrambe le cose come me, allora acquistatelo ad occhi chiusi.
Per tutti gli altri acquistarlo, soprattutto a prezzo pieno, potrebbe rivelarsi un rischio troppo alto. Come quello di aggirarsi sulla scena del crimine con l'arma del delitto addosso. Un'ultima cosa: brava Square Enix che ha dimostrato coraggio a produrre un gioco di nicchia e che, nonostante i suoi limiti, rappresenta per noi "giallofili" una gradita sorpresa.