Unforseen Incidents Recensione – Un’avventura pandemica

- Unforseen Incidents Recensione – Un’avventura pandemica

Le avventure grafiche ci permettono da sempre di evadere dalla realtà e di immergerci in mondi fantastici ed impossibili.
Possiamo diventare pirati, netturbini spaziali o viaggiatori del tempo, oppure, come nel caso del gioco di oggi, semplici persone alle prese con un misterioso e contagiosissimo virus, una pandemia mondiale e un Paese in parziale quarantena.
Se queste ultime vicende vi risultano tristemente familiari, continuate comunque a leggere la recensione, perché il gioco di Backwoods Entertainment ha diverse frecce al proprio arco che vale la pena scoprire. Se, invece, tutto questo vi suona nuovo allora siete, evidentemente, degli alieni provenienti dal futuro, alla ricerca delle tracce di quel che resta della nostra civiltà.
Troverete maggiori informazioni sotto la voce “anno 2020” in quella cosa che chiamavamo Wikipedia.
Per tutti i terrestri alla lettura, invece, vediamo quali sono i punti di forza di questo titolo appena sbarcato su Nintendo Switch.
Come accennato sopra, Unforseen Incidents ci vede alle prese con un terribile quanto misterioso morbo in grado di uccidere le persone in pochissime ore.
Il protagonista è un semplice “aggiustatutto”, lo scemo del villaggio come lui stesso si definisce, che ben presto si troverà ad affrontare una vicenda più grande di lui.
L’incontro fortuito con una ragazza infettata dal nuovo virus darà il via ad una lunga serie di vicissitudini, tra politici corrotti, scienziati senza scrupoli e tutto il repertorio del perfetto complottista.
C’è da dire che il gioco è stato pubblicato originariamente su Steam nel 2018, quindi in tempi assolutamente non sospetti, ma che riproposto solo oggi su Switch risalta sotto una luce completamente diversa e quasi di attualità.
La storia è ben narrata e con i giusti colpi di scena a far capolino al momento opportuno, mantenendo, peraltro, sempre uno stile tra il grottesco e l’ironico, senza appesantire eccessivamente la narrazione.
Non ci troveremo a ridere sguiatamente per tutta l’avventura ma il tono sarà, comunque, sempre leggero e piacevole.

Usa vaccino con virus

Il gioco è in tutto e per tutto una classicissima avventura punta e clicca in perfetto stile Lucas/Sierra con i dovuti aggiustamenti per renderla appetibile al pubblico di oggi.
Ecco, così, che la (vetusta?) barra dei comandi lascia spazio ad un sistema semplificato dove per ogni elemento del fondale è possibile una sola azione contestualizzata a ciò su cui interagiremo.
Gli oggetti raccolti, poi, potranno essere osservati direttamente dal nostro inventario con la pressione di un tasto, combinati tra loro o utilizzati.
Per evitare la ricerca spasmodica nelle ambientazioni, ovvero la fastidiosa caccia al pixel, sarà possibile, quando vorremo, vedere tutti gli elementi interattivi di ogni ambiente, rendendo così impossibile perdersi qualcosa per strada.
I puristi delle avventure grafiche potrebbero trovare queste semplificazioni eccessive ma c’è da dire che ormai da parecchi anni la strada dei punta e clicca pare tracciata in questo senso (salve poche eccezioni come Thimbleweed Park).
Ad una generale semplificazione delle scelte a nostra disposizione non fa seguito, purtroppo, un sistema di controllo altrettanto immediato.
Sulla carta tutto sembra fatto apposta per filare liscio con la minor fatica possibile ma, alla prova dei fatti, alcune imperfezioni non consentono di promuovere senza riserve l’interfaccia.
In primis, non ho particolarmente apprezzato la scelta di utilizzare lo stick sinistro per muovere il personaggio e quello destro per il puntatore.

Unforseen Incidents

Ci sono momenti in cui questa decisione si fa apprezzare, con enigmi contestualizzati che sfruttano tali comandi, ma, per la maggior parte del tempo, l’impressione è quella di trovarsi di fronte a controlli invertiti. Allo stesso modo, aprire l’inventario e utilizzare tra loro gli oggetti risulta pratica più complessa di quanto non dovrebbe e necessita di un minimo di allenamento per essere assimilata. Un oggetto in particolare, il nostro coltello multiuso, sarà utilizzato più volte nel corso dell’avventura, ma ogni volta tale azione sarà fin troppo macchinosa e poco “rapida”, risolvendosi presto in un fastidio evitabile. Dovremo, infatti, prima cliccare sul multiuso e poi selezionare il singolo strumento da un sotto menu e trascinarlo dove vogliamo utilizzarlo.
Detta così sembrerebbe un fastidio di poco conto ma si tratta di un’operazione che alle lunghe risulta stancante (e purtroppo farà capolino anche con qualche altro oggetto).
C’è da dire che non ci troviamo di fronte a controlli rotti o tali da compromettere il godimento del gioco, quanto più di scelte di design che con un minimo di attenzione avrebbero dovuto essere maggiormente ponderate.
Per il resto, preso atto che in questo genere di giochi nessun controllo sarà migliore di quello del mouse, ci si fa presto il callo e si prosegue senza particolari patemi.
Il punto focale di un’avventura grafica che si rispetti sono, comunque, da sempre gli enigmi.
Vediamo come si comporta Unforseen Incidents da questo punto di vista.

Né Lucas né Sierra.

Realizzare oggi enigmi nuovi e sorprendenti è ormai un’impresa al limite dell’impossibile.
Unforseen Incidents si sforza sin da subito di proporre puzzle vari e stimolanti, senza rinunciare mai alla logicità delle soluzioni.
Chi ha potuto confrontarsi con i classici del genere troverà, però, le battute iniziali di Unforseen Incidents sin troppo semplici e guidate.
Non siamo di fronte ad estremismi quali “usa la chiave con porta” ma spesso e volentieri la soluzione appare sin da subito a portata del giocatore più esperto.
In alcuni momenti vi è poi l’impressione che certi enigmi siano stati inseriti quasi a forza per rendere la lunghezza del gioco più sostanziosa, senza di fatto, però, aggiungere nulla di rilevante all’esperienza.

Spesso e volentieri questi puzzle chiameranno in causa il nostro coltellino svizzero, con soluzioni francamente sin troppo guidate.
Volete utilizzare un cavo su un determinato oggetto? Bene, il protagonista si premurerà di comunicarci che forse quello a nostra disposizione è troppo lungo. Cosa fare, quindi? Semplicemente tagliarlo con la lama del nostro coltellino. Volete utilizzare la colla appena trovata su un certo oggetto? Purtroppo il tappo è otturato. La soluzione potete immaginarla. Questi momenti, francamente evitabili, si ripetono sin troppe volte nella prima parte della storia, spezzando il ritmo senza restituirci in cambio alcun tipo di appagamento da enigma risolto.
In un’occasione particolare, poi, mi sono trovato di fronte ad un puzzle assolutamente non contestualizzato, una sorta di hacking, da risolvere perché il gioco così voleva per esigenze narrative, senza che se ne comprendesse a fondo la ragione (enigma peraltro riproposto a cadenza costante fino alle ultime fasi della storia).
Per fortuna il livello degli enigmi e la generale difficoltà degli stessi si innalza progressivamente dal secondo capitolo in poi, richiedendoci una maggiore attenzione e anche un minimo di improvvisazione.

Unforseen Incidents

Manca il puzzle realmente sorprendente ma almeno il gioco acquista un discreto grado di sfida anche per gli avventurieri più navigati.
C’è da dire che tutte le soluzioni proposte rimangono nell’alveo della logicità senza particolari stranezze e che spesso la soluzione che ci sembra impossibile necessita semplicemente di una lettura più attenta dei vari testi che troveremo nel gioco.
Se tutto questo possa essere o meno sufficiente dipende dalle vostre aspettative in tema di puzzle e da quante e quali punta è clicca avete già completato.
Il mercato attualmente è quasi saturo di avventure grafiche e il confine tra un prodotto di livello e uno dimenticabile si sta assottigliando sempre di più.
Per poter realmente emergere nel panorama dei punta e clicca serve, quindi, la trovata geniale, l’enigma inaspettato, il rompicapo in grado di farci ragionare per giorni e palesarsi poi sorprendentemente nella nostra testa con una soluzione tanto semplice quanto sfuggente.
In assenza di questi elementi il rischio concreto è quello di trovarsi nel gruppo dei tanti (troppi) giochi discreti e mimetizzarsi nella massa.
Unforseen Incidents rinuncia ad essere diabolico (e in parte ingiusto) come i migliori giochi Sierra o folle e imprevedibile come la Lucas dei tempi migliori.
Segue una strada forse meno coraggiosa ma per questo più assimilabile per i giocatori meno avvezzi al genere.
Per chi è cresciuto con i titoli degli anni ’90 però tutto apparirà forse fin troppo semplice.

Fumetto interattivo

Dal punto di vista tecnico Unforseen Incidents si difende molto bene, presentando uno stile definito e ricco di carattere che ricorda le migliori graphic novel occidentali.
Lo stile fumettoso ma realistico, con personaggi quasi abbozzati nei lineamenti, fondali particolareggiati e colori accesi si fa apprezzare soprattutto a bocce ferme.
Durante alcune scene e in occasione di particolari movimenti del protagonista, invece, diverse animazioni smorzano un poco l’entusiasmo, facendo emergere qualche limite della produzione e una minor cura. Salvo questi momenti, però, l’impatto artistico e visivo è certamente riuscito e in portabilità ancor più gradevole.
Meno apprezzabili alcuni caricamenti nel passaggio da un ambiente e l’altro che, complice anche un certo backtracking, fisiologico di questo genere di giochi, rendono l’azione meno fluida di quanto dovrebbe.

Unforseen Incidents

La colonna sonora, invece, è promossa a pieni voti, varia ed in grado di sottolineare efficacemente i momenti di maggior tensione.
Altrettanto riuscito il doppiaggio, in lingua inglese, con un buon livello attoriale sicuramente superiore a molte produzioni del genere.
Tutto il gioco è localizzato anche in italiano nei testi, con una traduzione per lo più azzeccata e, vista la mole di contenuti da leggere, si tratta di un notevole punto a favore del prodotto.
Per quanto concerne, infine, la longevità c’è da dire che il titolo è sicuramente sufficientemente lungo e pieno di cose da fare; i giocatori più esperti potranno procedere senza particolari intoppi ma non lo finiranno certamente in un weekend.

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