
L’ignoto oltre la porta suona quasi fin troppo fantasy, per un gioco che punta al realismo, ma rende perfettamente l’idea di cosa ci dobbiamo aspettare. Ready or Not ci cala nei panni di una squadra SWAT che deve risolvere le situazioni più spinose, utilizzando la forza solo quando giustificata. Dovremo intervenire per salvare ostaggi, disinnescare bombe, eliminare minacce di alto livello e molto altro.

Mano calma e mente fredda
Le mappe possono essere affrontate da un squadra composta da massimo cinque agenti che possono scegliere come equipaggiarsi prima di iniziare. Le informazioni che ci vengono fornite prima della missione sono solitamente poche e frammentarie, lasciandoci spesso con più dubbi che certezze al momento di sfondare la porta. Una volta entrati dovremo badare a moltissime cose, sospetti armati e non, possibili trappole e prove da recuperare. Sparare a un innocente è veramente questione di un attimo, soprattutto se ci troviamo in zone poco illuminate.

Soluzioni letali e non
Le prime considerazioni riguardano le armi. Possiamo utilizzare soluzioni letali e non in base al tipo di missione. In alcuni casi non è necessario andare armati fino ai denti e il buon utilizzo del taser e delle pallottole di gomma può salvare la vita a qualche criminale non troppo ubbidiente ai nostri ordini. Sparare a un sospetto, sebbene armato, è sempre considerato uso eccessivo della forza se prima non ci siamo identificati. Bisognerà però mantenere sempre la guardia molto alta perché il comportamento dei civili può nascondere molte sorprese.
IA di altro livello
In Ready or Not L’IA si distingue da tanti altri sparatutto per la sua reattività e creatività. Le varie missioni non sono scriptate al 100% e ci possono essere differenze sostanziali nella stessa missione ripetuta più volte. Verremo aggirati costantemente, alcuni civili non ascolteranno le nostre istruzioni e si metteranno a correre in direzione dei rapitori, altri sospetti si potranno nascondere in posti abbastanza curiosi e sorprenderci anche solo sdraiandosi armati sotto a un mobile. L’unica cosa che non cambia è la mappa che rimarrà sempre inalterata ripetendo la missione.
Agire in fretta
L’elemento che distingue Ready or Not dalla stragrande maggioranza degli sparatutto (Gli unici paralleli credibili sono con la serie SWAT) è il poco tempo che ci lascia nello scegliere come agire. Sparo o non sparo? Ci sarà un ostaggio dietro alla prossima porta? Quel civile è coinvolto con i criminali? In ogni scenario vi farete costantemente tutte queste domande a cui dovrete rispondervi in meno di un secondo. Gli strumenti che vi siete portati saranno vitali nel risolvere i puzzle più spinosi ma non sempre saranno abbastanza per eliminare la maggior parte dei rischi.
Tecnicamente superiore

Nonostante lo stato di Early Access che porta sempre tanta incertezza, Ready or Not è ormai a buon punto sia a livello di grafica che di audio. Troveremo qualche bug sporadico ma fino ad ora non è ancora capitato un singolo problema che ci impedisse di finire una partita. Oltretutto la grafica è di alto livello, con dettagli molto curati e modelli realizzati veramente bene. La personalizzazione è ridotta al minimo, ma un gioco del genere non sente il bisogno di andare a modificare divise o apparenza, non avremo il tempo di guardarci troppo.
Progressione inesistente
Come in passato hanno già fatto tanti giochi, non ci sono armi o mimetiche da sbloccare. Già dalla prima missione si potrà utilizzare quello che si vuole senza dovere grindare partite per poter equipaggiare l’arma tanto desiderata. Questo specifico punto può essere considerato positivo o negativo in base ai vostri gusti, quindi lascio a voi decidere e dare giudizi.
Meglio in compagnia
Come prevedibile, Ready or Not è meglio se giocato con amici con cui potete comunicare tramite Discord o simile. La squadra può essere composta da cinque giocatori con cui decidere accuratamente come affrontare il pericolo. Avere una risposta a tutte le situazioni è molto importante, in particolare nelle situazioni più complicate dove non possiamo permetterci di far saltare porte o sparare a tutto quello che si muove. La coordinazione è tutto, dovremo tenere d’occhio molte porte in contemporanea e non sempre si riesce a muoversi nel modo corretto. Volendo possiamo anche affrontare le missione con una squadra ridotta, vi avverto che la mancanza di qualche equipaggiamento extra si farà sentire.

Impressioni Finali
Ready or Not è già un bel gioco ma ha davvero poco senso acquistarlo per il single player o per giocare con persone che non conoscete(nonostante sia fattibile, eh). Il rischio è di perdere molto tempo prima di trovare un gruppo stabile con cui giocare. In caso abbiate amici interessati, ve lo consiglio. Verificate bene i requisiti minimi perché non è un titolo che funziona agilmente su schede di fascia medio/bassa. L’unico difetto che mi sento di chiamare in causa nell’ultimo update è la reazione fulminea di alcune IA che si girano di scatto e vi abbattono ancora prima che possiamo alzare l’arma.