Space Invaders Forever – Recensione: Droga digitale
Space Invaders torna, un po’ sopra le righe, ma capace ancora di offrire una sana dose di vecchio/nuovo divertimento mordi e fuggi.
CLASSE 1978
Riscoprire vecchi classici in salsa moderna è sempre un piacere, a maggior ragione quando vantano nuove idee brillanti unite a meccaniche intramontabili, ancora oggi immediate e divertentissime. E’ stato il caso dell’ottimo Pac-Man 256 oppure dell’altrettanto ottimo Tetris 99, mancava all’appello proprio Space Invaders, uno dei primi best-seller della storia dei videogiochi. Uscito nel 1978 dalla geniale mente di Toshihiro Nishikado e pubblicato da Taito.
Il nonno dei shoot-em-up si ripresenta sul mercato console con un doppio-pacco contenente Space Invaders Extreme e Space Invaders Gigamax 4 SE. Partiamo con il secondo: Space Invaders Gigamax 4 SE non è altro che il classico Space Invaders “più grosso e più potente”, dove è possibile giocare in multiplayer fino a quattro giocatori e vanta un widescreen dove sono stati inseriti uno spropositato numero di alieni che si muovono ancora a griglia. Un sempreverde.

Tuttavia è Space Inveders Extreme il titolo più corposo e capace di riavvolgere e stravolgere l’arcade. Pur rimanendo uno sparatutto a schermata fissa, l’intera esperienza si contamina con feature più moderne, quali: obiettivi extra, IA maggiore dei
nemici (non che ci volesse molto a dire il vero), boss battle e addirittura elementi rhythm game per incatenare combo. Il risultato è quello di un gioco perfetto sulla console Nintendo per rilassarsi con breve sessioni dedite più che mai alla nostra capacità di mettere alla prova riflessi e coordinazione dei pollici. Che detto così suona un po’ come una pubblicità anni 90, ma vi assicuro che è una cosa positiva.
INTRATTENIMENTO VINTAGE
Giocando a Space Invaders Forever ci siamo accorti come a volte basti davvero qualcosa di estremamente semplice per tenerci incollati a uno schermo. La cosa bizzarra è che alla fine
il titolo non offre nemmeno chissà quale numero di contenuti, tuttavia le meccaniche “easy to play, hard to master” spingono il giocatore a giocare e rigiocare per sbloccare i livelli nascosti e migliorare il proprio immancabile score, giudicato con tanto di voto finale a ogni stage.
IL tutto funziona alla perfezione, e ci mancherebbe visto che si tratta semplicemente di spostare la nostra “navicella” verso destra o sinistra, sparando agli alieni invasori. Ad arricchire l’esperienza sono stati aggiunti interessanti power up capaci di spazzare via orde di visitatori indesiderati. Insomma, le novità non mancano ma siamo sempre dentro un’ottica minimal.

Se state cercando un prodotto per essere usato come “tappabuchi” Space Invaders Forever potrebbe fare proprio per il cavo vostro, anche perché “consumarlo” a grandi dosi potrebbe apparire in fretta ripetitivo. Infatti le meccaniche arcade tipiche del gioco non permettono chissà quale varietà di azione, si tratta tutto di affinare la propria tecnica, conoscere i schemi dei
nemici e tirare dritto fino al prossimo record. Su questo aiuta un po’ Space Invaders Gigamax 4 SE, ma le sue meccaniche puramente dedite a più giocatori lo rendono ottimo come party game e un po’ meno come gioco da essere utilizzato in single player.
Da una parte Space Invaders Forever è un titolo estremamente appagante e divertente, che nel mood giusto potrebbe intrattenervi anche più del dovuto; dall’altra parte porta ancora con se una varietà esigua e una longevità dettata solo ed esclusivamente dalla vostra voglia di migliorarvi.
TRA PSICHEDELIA E MODERNISMO
Farà strano dirlo, ma tra un panorama videoludico sempre più fagocitato da produzioni AAA che fanno del fotorealismo l’unico standard estetico su cui puntare, Space Invaders Forever conserva ancora quel suo fascino minimale unico, capace di contraddistinguerlo nonostante gli anni sul groppone e migliaia di soluzioni grafiche passate tra i nostri schermi. D’altronde se quel alieno composto da una manciata di pixel è diventato in larga parte un’icona del medium, un motivo ci sarà, no?
Space Invaders Forever a questo fascino vintage ci aggiunge un carico di sana e stravagante psichedelia, riempiendo il nostro schermo di nuovi effetti e aggiungendo colori sgargianti, tutto condito con un sound design che va al ritmo di musica elettronica, letteralmente: a ogni colpo che metteremo a segno rendendo le nostre sessioni una vera e propria esperienza in bilico tra un rhythm game e uno shoot em up.

Qualcosa di davvero unico, piacevole ma anche alienante (e molto probabilmente era esattamente quello che volevano gli sviluppatori).
Se dovessimo giudicare quindi il lato tecnico solo per il guizzo psichedelico del tutto dovremo assegnare a Space Invaders Forever un bel 90 tondo, ahimè, i numeri sono freddi e di conseguenza quello che a primo impatto appare davvero delizioso, a mente fredda non appare altrettanto esaltante. Alla fine si tratta del “solito” Space Invaders, magari un pochettino più brillo e sopra le righe, ma di certo non si tratta di un miracolo di direzione artistica o semplicemente un titolo capace di sfruttare a dovere gli attuali hardware su cui gira.
Inoltre – un po’ come per le meccaniche di gioco – il tutto sembra soffrire di ripetitività e poca varietà.
Space Invaders Forever non è niente di più di quello che vuole essere: puro e semplice intrattenimento. Questa è la sua forza e il suo punto debole. In ogni caso si tratta di un classico imperdibile per i fan di Space Invaders e un prodotto davvero interessante per riscoprire un pilastro della storia vidoludica. Forse il prezzo di listino è un tantino esagerato, ma siamo sicuri che non mancheranno offerte ghiotte per metterlo nelle varie librerie dei videogiocatori.