The Unliving – Anteprima

Buongiorno e scusi l’attesa. Vedo che ha compilato correttamente tutti i moduli che le abbiamo dato, bene, questo ci farà risparmiare un bel po’ di fatica. Allora, da quanto tempo sta cercando un lavoro? Mmm capisco, no, non si preoccupi ci sono passate per le mani posizioni ben più difficili, e poi cosa vuole che siano 200 anni per un essere immortale come lei? Qui come precedente attività lavorativa ha scritto “sterminatore di villaggi”, sarebbe disponibile anche a qualcosa più su larga scala? Che so città, castelli, intere regioni? Ok, torniamoci dopo, vedo tra le sue competenze “l’abilità di rianimare i morti”, era molto che non me ne capitava uno, è sempre molto richiesta sa? Guardi ho già in mente una cosa, mi faccia prima fare un paio di telefonate ma se tutto si incastra… Cosa ne pensa di fare il Negromante? Orari flessibili, malvagità libera, possibilità di portare a casa tutti i tesori che riesce a depredare… e poi fa curriculum, sa? Allora è deciso, benvenuto a bordo, può iniziare già domani mattina rianimando qualche scheletro al vecchio cimitero accanto alla palude.

Abbiamo appena assistito al colloquio di lavoro di una persona molto fortunata, ma se anche voi avete sempre desiderato diventare uno spietato stregone e portare morte e devastazione in giro per il mondo, beh Team 17 ha una bella sorpresa che vi aspetta. Grazie a questo simpatico titolo, attualmente in accesso anticipato su Steam, potremo sfogare tutto il nostro desiderio di caos indiscriminato e diventare il più forte Negromante sulla piazza. Si tratta del più classico dei roguelite, con meccaniche piuttosto rodate ma, comunque, discretamente fresco e originale, proprio grazie alle sue premesse narrative. Nel gioco impersoneremo un Mr Malvagità in piena regola, pronto a riprendersi tutto quello che gli spetta e ad imporre il suo dominio sul mondo, senza farsi troppi scrupoli sui metodi. La narrazione è quella tipica dei roguelite, con nuove linee di dialogo con i vari png ad ogni nostra dipartita e una trama che, seppur molto classica e poco invasiva, riesce a fornire un buon contorno all’azione. Ma ci siamo presi sin troppo tempo per introdurre il gioco, è ora di rianimare qualche bel cadavere e gettarci nella mischia.

I non morti non muoiono

Come accennato, ci troviamo di fronte ad un roguelite in piena regola dove, per potenziare il personaggio e progredire nella storia, occorre morire un fantastiliardo di volte e diventare ad ogni nuova partita giusto un filo più forti. Il gioco ci mette a disposizione un buon numero di potenziamenti ed abilità da sbloccare, dandoci l’impressione di poter raggiungere velocemente vette ragguardevoli di potenza. In realtà, la progressione è molto meno marcata di quanto non possa apparire in prima battuta e non mancheranno run dove non faremo letteralmente un singolo passo in avanti rispetto alla precedente. Il titolo si trova ancora in accesso anticipato e l’impressione che ho avuto dopo qualche ora di prova è che necessiti di un po’ di tempo in più per affinare il bilanciamento e la progressione.

The Unliving

Quello che stimola maggiormente nei giochi di questo tipo, infatti, è la possibilità di imbattersi in ogni partita in qualche sorpresa e novità, rendendo ogni run diversa dalla precedente. Purtroppo, non sempre questo si verifica in the Unliving e la sensazione di già visto rischia di fare capolino sin troppo presto. Non aiuta a stimolare il giocatore neppure una conformazione delle mappe senza particolari picchi, sicuramente funzionale ma poco sorprendente e un filo ripetitiva. A questi punti vi starete, però, chiedendo quale sia in concreto il compito di un Negromante. Non crucciatevi oltre, sono qui apposta per spiegarvelo.

L’armata delle tenebre

Sostanzialmente, il nostro compito sarà quello di guidare lo stregone protagonista lungo la mappa di gioco, evocando eserciti di non morti con quali fare piazza pulita degli avversari. I nemici che stermineremo potranno essere, poi, resuscitati dal Negromante e inizieranno combattere tra le nostre fila che, man mano, ospiteranno sempre più soldati. C’è una buona varietà di personaggi che potremo arruolare, ognuno specializzato in un determinato tipo di attacco ma, dopo qualche partita, diverse situazioni tenderanno a ripetersi, a riprova del fatto che il titolo necessiti ancora di qualche aggiunta per poter risultare sufficientemente vario. Per controllare il nostro esercito potremo usare l’analogico destro del Pad (o il fidato mouse) direzionando le truppe dove meglio ci aggrada. Purtroppo il sistema di controllo non risulta sempre preciso e affidabile e qualche volta capiterà che i nostri soldati si incastrino nel fondale e non ne vogliano sapere di venire fuori. Allo stesso modo, potrà capitare di assistere ad un vero e proprio sciopero del combattimento con i nostri uomini perfettamente immobili e in balia della furia avversaria.

The Unliving

Tenendo presente che il gioco ci metterà di fronte molti nemici sin dalle prime fasi, potete capire come spesso e volentieri qualche run rischi di sfociare nella frustrazione. Per renderci il compito più semplice, potremo raccogliere diversi poteri e attacchi speciali lungo la strada, ognuno da attivare spendendo determinate risorse. Nelle prime battute non è che il sistema risulti poi così chiaro, complice un tutorial discretamente lungo ma, forse, un filo poco esaustivo. Chiude l’elenco delle problematiche la difficoltà nel sacrificare uomini delle proprie truppe utilizzando il pad. Si tratta di una strategia fondamentale per andare avanti, consentendoci, tra l’altro, anche di recuperare energia. Beh, per capire esattamente come fare ho impiegato sin troppo tempo (visto che i comandi indicati a schermo non coincidono con quelli reali) e quando ci sono riuscito ho trovato il mouse, comunque, infinitamente più comodo. L’analisi del gameplay ci presenta, così, un titolo ancora un po’ acerbo, con diverse cose da aggiustare prima della release finale. L’originale setting e le premesse narrative ci aiutano a chiudere un occhio su alcune magagne ma potrebbero far allontanare buona parte degli utenti meno pazienti.

Two d is better than one

Il comparto tecnico svolge il suo lavoro in maniera assolutamente perfetta per il genere di appartenenza. L’azione è sempre chiara anche nelle situazioni più concitate senza rallentamenti o problematiche di sorta. La parte del leone spetta, ovviamente, allo stile grafico in pixel art scelto dagli sviluppatori che presenta personaggi molto dettagliati e discrete animazioni, regalando, complessivamente, un colpo d’occhio di discreto impatto. Le mappe, pur risultando ricche di elementi distruttibili e costruzioni, peccano un pochino quanto a personalità, risultando, soprattutto nelle prime battute, un filo troppo anonime. Le musiche si fanno ascoltare senza regalare grandi picchi e forniscono un buon sottofondo poco invasivo. Gli effetti sonori si difendono bene, anche se mi è capitato di imbattermi in un fastidioso glitch che ha reso l’intera partita un infinito concerto gracchiante.

The Unliving

Si tratta di imprecisioni fisiologiche in un prodotto ancora in early access, destinate con tutta probabilità a sparire nella versione finale. Purtroppo, nel gioco manca attualmente la lingua italiana e, vista la quantità non irrisoria di testi da leggere, potrebbe costituire un difetto non trascurabile per alcuni. Ci auguriamo che le prossime versioni possano far fronte al problema ed aprire il gioco ad un pubblico ancora più largo. Nessuna critica, infine, per quanto concerne la longevità; giochi di questo genere di prestano a sessioni infinite di potenziamento del personaggio prima di essere completati e the Unliving non fa eccezione alla regola. Il problema, diverso, sarà valutare se le meccaniche riusciranno comunque a tenervi ancora incollati allo schermo dopo l’ennesima run.

Impressioni

The Unliving può dire la sua in un genere ormai sovra affollato come quello dei roguelite ma deve assolutamente aggiustare il tiro in qualche elemento ancora un filo fuori corda. La progressione non è, infatti, perfettamente bilanciata e manca quella sensazione di costante sorpresa che ha reso diversi titoli similari prodotti di successo. Qualche imprecisione nell’intelligenza artificiale e nei comandi consigliano uno sforzo ulteriore da parte degli sviluppatori. Lo stile grafico riuscito e l’indiscutibile carisma del protagonista possono non bastare per catturare il giocatore per un numero sufficiente di ore. Per il momento, complice anche un prezzo abbastanza accessibile, the Unliving può essere un acquisto sensato per gli appassionati del genere e un prodotto da monitorare in futuro per tutti gli altri.

Lascia un commento

Login
Loading...
Sign Up

New membership are not allowed.

Loading...