Torino Comics 2023, meno comics e più tutto

Dopo non so quanto diamine di tempo, posso dirlo: il Torino Comics nella sua edizione 2023 l’ha imbroccata del tutto… o meglio, quasi del tutto. Tutto, tranne il titolo.

Già in occasioni passate ho ironizzato sul fatto di come un evento che da nome pare al 100% improntato al fumetto, si trovasse sempre più manchevole di tale fattore: ecco, ora siamo quasi all’epurazione totale di una parte mercato comics, cosa che ha fatto storcere le froge del naso a più di un visitatore. Non che i “Comics” siano del tutto scomparsi, rimangono gli spazi di incontro con i disegnatori, alcuni eventi ed irriducibili stand di manga, ma i grandi nomi dell’editoria non si vedono, e ciò giustamente lascia parecchio interdetti; un “sigh” anche per le scuole di fumetto e design, del tutto scomparse dalla cartina.

MA ALLORA, se non ci stanno i fumetti, come si è riempito tutto l’Oval del Lingotto Expo? Sostanzialmente, con tutto il resto.

Tutto il resto

Abbandoniamo per un attimo la natura titolica e fingiamo di aver partecipato al “Torino Nerd and Cosplay”, ed ecco che si para davanti a noi tutt’altro che una esperienza negativa. Le aree di acquisto si dividono sostanzialmente in tre grandi macrogruppi: Quelli che vendono prodotti nerdici di tutti i tipi (videoludici, ludici, anime, fantasy e via discorrendo), quelli che dropshippano robe di Wish a prezzi da dolore al petto, e quelli che forse meritano di più l’attenzione, ovvero chi crea a mano le proprie creazioni, che siano disegni, soprammobili o similari. In ogni caso lo spazio è piuttosto ricco di tante cose diverse, con una malcelata egemonia Pokèmonara. Le simpatiche bestiacce Nintendose si sono davvero catturate spazio che manco a Risiko dopo una serie di 5 e 6 coi dadi: dai pupazzi agli ultimi titoli, dalle borracce ai cuscini, ai costumi, alle buste, alle borse a praticamente gli assi dei cessi con su Lapras, ogni oggetto della casa risulta toccato dal remidico tocco della sfera Pokè.

Torino Comics 2023

Questo il padiglione centrale, spostandoci sulla sinistra si è potuta trovare l’area dedicata a film e serie tv, con i classici gruppi di rievocazione Popstorica (dagli anni 70 80, ai campionati di Quiddich e i duelli di spade laser, per intenderci), mentre sulla destra si è dato pieno sfogo alle “bancarelle di tutto il resto”, videogames, retrogames da cabinato e giochi da tavolo, questi ultimi che stanno davvero vivendo una nuova giovinezza, con tanto di dimostrazioni sempre piene da parte delle associazioni del posto ed area scacchistica di potere e potenza.

Ma a proposito di giuochi, come non poter andare a fare omaggio alle scienze politiche in cui è da sempre immerso il nostro GiulianoLuongo redazionale, andando a provare in anteprima Querelle, Cardgame da rissa collettiva al tavolo, che vuole simulare le azioni, reazioni e devastazioni della politica italiana. I giocatori si divideranno tra Maggioranza ed Opposizione, e dunque gli altri gruppi in campo come Attivisti, Media, Industrie o Sindacati: a turno, ognuno dovrà scegliere una mozione da giustificare agli altri perché venga votata, portando così a sè stesso il massimo dei benefici. Si potrà parlare, alzare le man… NO IL TONO DELLA VOCE, arrivare anche a pagare i nostri avversari pur di trascinare i voti dalla nostra parte. Il sistema mi è parso una versione modernizzata del passato Lotta di Classe, con assai più divertimento e trasporto, che forse lascia trasparire alcune carte un po’ troppo a senso unico, ma che per qualche partita con i giusti amici non è male. Per dire, dopo essermi scorpacciato tutto Effetto Notte di Bellocchio, per giocare come Maggioranza ho evocato tutto il Democristiano che era in me. Ed ho perso.

Un evento politico?

Ma questa è stata una delle edizioni più “politiche” in un certo senso di tutto TOComics, sia per le querelle su opere esposte nella Zona Rossa (poi ci si arriva, rattusi, aspettate ancora un paio di paragrafi), sia per un occhio attento all’inclusività ed alla disabilità. Con il sistema del ludico per capire meglio, si è potuto capire in prima persona quanto possa essere complessa la vita di chi si debba spostare con una carrozzella, tra pedane a inclinazione Everest e blocchi di cemento da dribblare in una non voluta edizione cittadina di Giochi senza Frontiere. In tanti sono andati a provare a muoversi aiutati solo da un bastone o a giocare ad un platform seguendo unicamente i suoni: iniziative sicuramente molto interessanti e da coltivare anche in futuro.

Torino Comics 2023

Uno sguardo veloce è andato poi allo stand di LUS, progetto italiano di platform 3d, e che c’entra con la politica ordunque? Beh, si parlerà molto di ambiente nella lore del gioco, per cui il team è ancora ai lavori di partenza, ma le prospettive sono agili, cartoonose e assai buone: di base si tratta di uno strano connubio tra città postapocalittiche in 3D e personaggi invece in animazione 2D, dove l’animale ibrido LUS (che non so perché ma in qualcosa mi ricorda il good old Jazz Jackrabbit) dovrà rivalersi contro un esercito di perfide macchine… che dire, speriamo di vederlo recensito in simpatia sui nostri lidi il più presto possibile. Intanto buon Kickstarter e ocio però qua: https://lus.ctrlcode.net/

Torino Comics 2023

Red Zone

Andiamo dunque a chiudere il nostro viaggio nerdico con uno dei luoghi più chiaccherati del Comics, ovvero la famigerata Zona Rossa, ad ingresso solo 18+, dedicata all’arte, al fumetto ed alle tematiche adulte, se non esplicitamente hard. Anche qui però le anime sono state diverse, lasciando sì una parte più pruriginosa con bancarelle di fumetti zuzzusi (tra cui il primo mai realizzato completamente in Italia) e posteroni Hentai di qualità tale da farci perdere diversi decimi della nostra povera vista, ma lasciando anche qua spazio a temi sociali di rilievo. Stop alla demonizzazione del ciclo, rapporti disabilità – sex ed altro ancora, per parlare seriamente, con panel dedicati di cosa e come comunicare, anche con l’hard. E poi dolci cannoli dalle forme mandingose tutti per voi.

Ma quindi?

Arrivando alle conclusioni, direi di porle in maniera circolare: Torino Comics è diventato a tutti gli effetti un evento compiuto, e la mole di pubblico che si è riversata nei suoi tre giorni ne è piuttosto una prova schiacciante. Ovvio che si vada a creare della delusione per chi non abbia chiaro dal principio come l’evento sia strutturato, ma se cercate sfide di Kpop, concerti nostalgici con il triumvirato Vanni-D’Avena-CarlettoFx e gadgetteria di ogni sorta, forma e colore, allora questo è il posto giusto per divertirsi senza impegno, ed in certi casi anche con una punta di impegno in più.

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