Windjammers – Recensione – La gloria del frisbee sui denti
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I fasti arcade tornano sempre più spesso sulle console casalinghe: stavolta è il turno del leggendario Windjammers, che sbarca sugli schermi di Switch, PS4 e PS Vita grazie ai simpaticoni di DotEmu. In attesa ordunque di Windjammers 2, vediamo che combina questo porting: sotto col video, anzi DUE!!
Vento nei capelli
Momento storico per chi è meno vintage (=meno vecchio) e per chi è vecchio nonché rincoglionito: Windjammers è un cult del 1994 firmato dalla superepica Data East e distribuito in quell’anno per sala giochi su piattaforma Neo Geo. Il gioco consiste in una sfida a due a metà tra l’air hockey è il tennis: i due contendenti, separati da una rete bassa, devono mandare il frisbee in “goal” alle spalle dell’avversario. A seconda del campo di gioco, ci saranno spazi gialli per il goal da tre punti, e spazi rossi per il goal da 5. Si vince in media al raggiungimento dei 12 punti o allo scadere del tempo (alquanto breve nell’originale versione arcade, come del resto potevate immaginare). Nonostante il concept bislacco, il gioco divenne presto un cult tra i giocatori spiaggaroli, rimanendo impresso nella memoria dei tanti che ci avevano bruciato soldi pari al deficit di uno stato di media grandezza dell’Africa centrale. E ordunque, il gioco torna nelle mani dei giocatori – dopo una breve epifania in versione scaricabile su Wii esclusivamente in Giappone – in formato ibrido, fisso e portatile.
ENERGIAAAHHHH
La recente versione consolara di Windjammers (a finire tra le nostre mani bisunte è stata quella Switch) è sostanzialmente un porting pari pari con qualche piccola opzione tecnica…ma come di consueto, andiamo per ordine.
Il gioco in singolo può essere affrontato nella modalità arcade, in cui affronteremo tutti gli altri avversari (incluso il nostro personaggio in un mirror match allucinogeno) fino alla vittoria del titolo. Il cast di personaggi torna per intero, con in testa l’italianissimo LORIS BIAGGI che va idolatrato di default solo per il modo in cui dice ENERGIAAAHHH e per il fatto che si dica “bravo” da solo. I giocatori con più tempo a disposizione potranno cimentarsi nella modalità infinita, sostanzialmente un torneo che…non finisce (e magari non c’era nemmeno bisogno di specificarlo).
Come da copione è possibile giocare in doppio di persona – la forma migliore, per prendersi a sberle prima/durante/dopo/ ogni match – e in multi online. Inutile a dirsi che il gioco dà il meglio di sé in formato da caciara competitiva, vista la sua natura che porta all’insulto amichevole .
FORZAH!
Il comparto tecnico di Windjammers funge piuttosto bene. Graficamente, il gioco viene riportato paro paro senza troppi sforzi (e ci mancherebbe, per carità) senza problemi di rallentamento e pippe varie; non abbiamo riscontrato nemmeno problemi nel passaggio da dock a portatile su Switch. Il comparto audio rimane piacevole e buzzurro anche a distanza di anni, così come le fantastiche voci dei giocatori. Molto buono anche il sistema di controllo, reattivo quanto serve e mai causa di figuracce online o in presenza.
Alla fine della fiera, gli amici di DotEmu hanno sostanzialmente adattato pari pari quanto disponibile in sala giochi, con qualche opzione prettamente tecnico-estetica per quanto riguarda il formato video, la possibilità di scegliere il formato sonoro (Neo Geo standard o CD) e poco altro. In ogni caso, il lavoro di adattamento di per sé è soddisfacente: l’esperienza di gioco mantiene in pieno la freschezza di un tempo, e riesce tenersi sufficientemente longeva non solo grazie al multiplayer (di persona o meno), ma grazie all’insita tamarragine che rende difficile staccarsi dai comandi – a prescindere del numero di persone in cui si giochi. Il vero punto di forza di Windjammers sta proprio qui: personaggi assurdi che si tirano in faccia un frisbee – probabilmente fatto di ghisa, a giudicare dal rumore che fa quando urta alle pareti – a velocità da smerdare un autovelox. E’ tutto talmente RAD che non si può non amarlo, a prescindere che quegli anni li abbiate vissuti direttamente o meno. Unico neo rimane forse il cartellino del prezzo, un pelino alto se comparato ad altre produzioni di fascia simile.
Windjammers è un graditissimo ritorno sulla generazione di console attuale: cafone come non mai, divertente come sempre, è una piacevolissima esperienza arcade che di sicuro coinvolgerà tanto i nostalgici tanto quelli che lo sentono nominare per la prima volta.